Voce d'Italia (La), periodico

  • Storia

    La testata nasce a Genova alla fine dell’ottobre 1943, ad opera delle forze politiche che si erano costituite nel Cln Liguria la mattina del 9 settembre, e viene stampata nella tipografia di Giovanni Bertora, in via Assarotti, nel centro di Genova.
    “La voce d’Italia” è il primo giornale clandestino del Cln della Liguria e la sua direzione è affidata a Giulio Marchi, “Tripoli”, già fondatore della sezione genovese del Partito popolare della quale assunse la segreteria nel 1921. All’indomani dell’8 settembre, Marchi, in qualità di rappresentante della Democrazia cristiana, è tra i primi componenti del Cln genovese che, all’epoca, si riuniva presso il convento dei Padri Filippini in Via Lomellini.
    Il periodico ha comunque vita breve: alla fine di dicembre la tipografia viene scoperta e Bertora, nonostante fosse stato avvisato dal Cln di una perquisizione incombente, viene arrestato dai tedeschi e imprigionato nella IV Sezione, riservata ai prigionieri politici, del Carcere genovese di Marassi.
    Sarà fucilato al Forte di San Martino, il 14 gennaio del 1944 assieme ad altri sette detenuti politici (Odino Bellucci, Giovanni Giacalone, Romeo Guglielmetti, Amedeo Lattanzi, Luigi Marsano, Guido Mirolli, Giovanni Veronelli), in seguito alla condanna del Tribunale Militare Speciale.
    Nel marzo del 1944, in seguito ad una serie di arresti effettuati dalla polizia politica, anche Giulio Marchi è costretto a darsi alla macchia e la direzione del giornale è affidata a Paolo Emilio Taviani “Pittaluga”.
    Sottotitoli del periodico: periodico del Comitato di liberazione nazionale

    Bibliografia:
    M. E. Tonizzi (a cura di), Stampa e giornalisti in Liguria tra l’ultimo fascismo e la Repubblica. 1943 – 1947, Roma, Bari, Laterza, 2008.

    http://www.stampaclandestina.it/?page_id=116&ricerca=342