Insegnante elementare, dall’agosto 1921 all’aprile 1922 segretario della federazione regionale ligure del Partito comunista, nel marzo 1944 fa parte del Comando brigate Garibaldi di Savona. Nel mese di agosto la Delegazione ligure brigate Garibaldi lo invia al comando
operativo della sottozona, con l’incarico di ufficiale tecnico di collegamento tra le formazioni
di montagna e l’organizzazione militare di città. Nel febbraio 1945 assume il comando della
sottozona, trasformata in aprile in II Zona, e, in tale veste, in accordo con il Cln savonese e con il Comando militare provinciale, partecipa all’elaborazione del piano per la liberazione di
Savona. Il 24 aprile il Comando Zona lancia un appello per la liberazione della città e dintorni. La risposta della popolazione è immediata: scendono in sciopero i servizi pubblici, le fabbriche e i negozi. Contemporaneamente inizia l’azione offensiva delle formazioni di montagna e l’attacco delle Sap ai presidi tedeschi e Rsi che tentano di resistere. Sulla base del piano elaborato da Zinnari con il Comando Zona, l’azione di controsabotaggio delle Sap permette il
disinnesco delle mine in punti vitali per Savona e provincia, come le banchine del porto, la centrale elettrica, ponti stradali e ferroviari.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.474-475