Laureato in filologia all’Istituto di studi superiori di Firenze, partecipa come alpino alla Prima guerra mondiale e, tra il 1920 e il 1926, è attivo all’interno del movimento antifascista venendo per questo motivo allontanato dall’insegnamento. Nel 1927 entra a far parte della
Giovine Italia, successivamente con Riccardo Bauer, Carlo Rosselli, Ferruccio Parri e Lino Marchisio (Zio Murion) aderisce a Giustizia e Libertà, partecipando, nel maggio del 1942,
alla riunione costitutiva del Partito d’Azione. Il 25 luglio, nella sua casa di Recco, si riuniscono gli azionisti genovesi per coordinare la lotta insieme agli altri movimenti antifascisti e, subito dopo l’8 settembre, riceve da Parri l’incarico di organizzare le formazioni GL in Liguria. A Genova Zino entra nel Comitato militare clandestino insieme a Giulio Bertonelli (Balbi), Giacomo Ferrari ed Enrico Raimondo (Leonardi). All’inizio dell’estate 1944 mantiene il
collegamento con Antonio Zolesio (Umberto Parodi), che stava operando in val Fontanabuona per creare una formazione GL. Dopo il 1° marzo 1945 è tra i ricercati dai nazifascisti, in quanto membro del Cln in rappresentanza insieme a Mario Cassiani Ingoni (Curti, Carrara), del Pda. Saggista, tra le sue opere ricordiamo Nicola Panevino, Più duri del carcere, Piombo a Campomorone e Enrico Caviglia: il segreto della pace.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.475