Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino - Polo del '900

Intervento di Iginio Ariemma su un progetto di storia di Villa Robilant curato da Giorgina Levi e intervista di Giorgina Levi a Mario Rasetti sulla sua vita ed i suoi ricordi della sua attività politica al Lingotto

Audiovisivo
  • Segnatura definitiva

    Fipag/GA_Levi/Audio, raccoglitore 4, audiocassetta 7

  • Durata

    1 ora, 49 minuti, 12 secondi

  • CRONOLOGIA* E ALTRE DATAZIONI

    • Definizione cronologica senza data

  • Descrizione

    Nella prima parte dell’audio, Iginio Ariemma presenta ai compagni della 29° sezione del PCI a Lingotto il progetto di ricostruire la storia dell’attività politica al Lingotto sia del PCI sia del circolo. Spiega che il progetto prevede una fase di raccolta delle testimonianze degli iscritti da parte della compagna Giorgina Levi, funzionale alla redazione di un opuscolo di 50-100 pagine. L’opera avrà il raccogliere fondi per la gestione del nuovo circolo di via Praciosa, ricostruendo per un grande pubblico l’esperienza del circolo di Villa Robilant. Seguono alcune interviste in cui compagni anonimi raccontano l’esperienza del circolo a partire dal 1943, con la caduta di Mussolini, l’attività clandestina durante la Resistenza e la ristrutturazione di Villa Robilant, di proprietà della Fiat ottenuta dagli operai per farne la sede delle Commissioni Interne Fiat. I compagni raccontano le numerosissime iniziative intraprese dal Circolo Villa Robilant. Ricordano l’organizzazione di corsi professionalizzanti per sarte, un laboratorio di aeromodellismo, una squadra di calcio, le proiezioni all’aperto con un proiettore acquistato dagli operai dalla Microtecnica, la creazione della compagnia filodrammatica per le rappresentazioni interne e quelle che venivano tenute alle feste dell’Unità. Gli operai ricordano che, dopo il 1952, la Fiat si riprese la villa per ampliare il suo deposito carburanti e si aprì, tra gli aderenti al circolo, un grande dibattito sull’eventualità di acquistare una nuova sede. Si costituì quindi una società immobiliare per l’acquisto di un terreno e la costruzione del nuovo circolo di via Praciosa con sottoscrizioni fra i compagni e gli abitanti del quartiere. Segue una lunga intervista di Giorgina Levi a Mario Rasetti (in piemontese) che racconta di provenire da una famiglia antifascista. Descrive la situazione urbanistica del Lingotto prima della Seconda guerra mondiale più simile alla campagna che alla città. Nella zona del Sangone si trasportava la sabbia con i carri a cavallo; nella zona tra Italia 61 e Palazzo a Vela c’erano i fontanili e le lavandaie; qualche casa in piazza Bengasi e poche cascine intorno a piazza Carducci dove iniziava la città. Ricorda, nella zona di corso Traiana, la cascina di Tesio che commerciava nel letame dei cavalli. Rasetti ricorda che, quando vi fu il bando per l’arruolamento nella RSI, nel novembre 1943, dovette presentarsi e venne mandato prima ad Alessandria e poi a Vercelli dove conobbe alcuni compagni della val di Susa. Con questi si aggregò in seguito ai partigiani, scrivendo ai suoi genitori che partiva per la Germania. Rientrato a Torino alla Liberazione, entrò, per alcuni mesi, a far parte della “Polizia del popolo”, poi, dopo un breve periodo in cui lavorò presso un panettiere, venne assunto alla Fiat Lingotto come limatore di piombo. Nel 1951 passò in linea a Mirafiori e nel 1954 venne inviato a lavare i vetri nella fabbrica, un declassamento che la FIAT pose in atto in quegli anni per rappresaglia nei confronti degli iscritti al PCI ed alla Fiom e che precedettero i grandi licenziamenti per il medesimo motivo. Rasetti ricorda che frequentava il circolo di villa Robilant che aveva una grande importanza politica nell’aggregare persone e reclutare militanti. Dopo la distruzione di villa Robilant, grazie a sottoscrizioni tra i militanti, venne acquistato un terreno e costruita una nuova sede del circolo in via Praciosa, al confine con Moncalieri. Il circolo veniva gestito grazie al lavoro volontario degl’iscritti.


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