Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea 'Giorgio Agosti' - Polo del '900

50 ANNI DOPO. Un ricordo ai martiri torinesi caduti per la libertà, marzo 1994

Unità archivistica
  • Tipologia
    Unità archivistica
  • Descrizione
    Video professionale con inserti di immagini d'epoca a cura di Vittorio Manescotto. Nel video sono ripresi e montati 3 momenti diversi della stessa giornata a Torino. 1) Cerimonia al Martinetto (7'), con vari interventi tra cui quello del Sindaco di Torino Valentino Castellani, che ricorda la fucilazione di 8 martiri avvenuta il 5 aprile 1944. 2) Posa di 2 corone (4') per ricordare i lavoratori torinesi che scioperarono nel marzo 1944 e furono arrestati in centinaia e deportati nei campi di sterminio: la prima alla stazione di Porta Nuova (si riconosce tra i presenti Bruno Vasari); la seconda in via Acciarini angolo via Ogliaro, sotto la lapide: "Via Filippo Acciarini caduto per la libertà 1888-1945". 3) Commemorazione delle vittime (Sala del Consiglio della circoscrizione 2 di Cascina Giaione) (21'). Per primo prende la parola Ferruccio Maruffi, essendo "uno dei protagonisti di quei viaggi da Torino a Mauthausen". Partigiano in Val di Lanzo, quando fu arrestato Maruffi trovò in carcere gli operai arrestati dopo lo sciopero del 1° Marzo 1944 e con loro condivise anche il Lager. Tra loro nomina Gatti Marco. Maruffi sottolinea "la solidarietà e l'amicizia" all'interno del Lager (cita l'amicizia fra Filippo Acciarini, nonno di Chiara Acciarini, seduta di fianco a lui, e Alfonso Ogliaro, imprenditore che finanziava l' "Avanti!"), il ruolo attivo dei deportati e l'importanza dell'esempio degli operai. Infine fa riferimento all'episodio dell'uccisione di Nada, compagno di prigionia. Poi parla il Vicesindaco Domenico Carpanini, che ringrazia Maruffi per la testimonianza e conferma l'impegno dell'amministrazione comunale a promuovere con continuità iniziative (questa è la prima) che scandiscano l'anno del 50° fino al 25 aprile 1995. Infine interviene Chiara Acciarini ringraziando tutti coloro che si sono rivolti al passato per capire, e ricordando il nonno Filippo Acciarini.