Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea 'Giorgio Agosti' - Polo del '900

Vasari Bruno

Fondo
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    Bruno Vasari (9 dicembre 1911-20 luglio 2007) azionista, resistente, ex deportato politico, alto funzionario Rai è stato un personaggio di spicco nella realtà politica e culturale non solo torinese, ma nazionale. A Vasari si deve lo sviluppo degli studi sulla deportazione piemontese e la prima consistente raccolta di memorie degli ex deportati. Il suo archivio era in parte custodito nell'abitazione di via Giulia a Roma, dove Vasari risiedeva quando i suoi impegni di lavoro lo tenevano nella capitale e a Torino, in via dei Mille, dove aveva fissato la sua residenza dal 1958. La maggior parte delle carte sono relative al periodo compreso tra il 1967 e il 2007. I documenti più antichi sono quelli personali: atti di nascita, matrimonio, morte dei familiari, documenti per la commissione qualifiche partigiane, per ottenere l'indennizzo in quanto ex deportato, e la corrispondenza familiare. Le carte prodotte nel corso dei suoi anni di permanenza in Rai coprono invece un arco cronologico che va dalla seconda metà degli anni sessanta fino al pensionamento avvenuto per raggiunti limiti di età nel 1977. Durante la sua lunga carriera Vasari ha avuto anche incarichi in molte consociate del gruppo Rai (Fonit-Cetra, Telespazio, gruppo IRI, ecc.). Per ognuno di questi incarichi l'archivio conserva atti amministrativi, valutazioni di bilancio, corrispondenza. Le carte che riguardano nello specifico la sua attività professionale provengono quasi tutte dall'alloggio romano, dove sono state custodite dopo il pensionamento. Il materiale era ordinato in cartelline di cartone, che recavano un titolo sul dorso, probabilmente attribuito dalle sue segretarie ancora all'interno dell'azienda. Notevole anche la documentazione prodotta nel corso della sua lunga collaborazione con l'Associazione nazionale ex deportati politici nei campi di sterminio nazisti (Aned) e la Federazione italiana antifascisti partigiani (Fiap): minute dei discorsi tenuti in occasione di convegni o di commemorazioni ufficiali; articoli scritti per le riviste delle associazioni, "Triangolo Rosso" e "Lettera ai Compagni"; progetti e bozze di libri; corrispondenza. Le carte conservano traccia anche del suo rapporto con la Fondazione Carlo Levi, con il Centro studi Piero Gobetti, con la Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, con l'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti" e degli impegni socio assistenziali assunti a favore dell'Unione nazionale per la lotta contro l'analfabetismo (Unla) e dell'Associazione sulla sclerosi multipla (Aism). Nutrita è poi la raccolta di materiale documentario relativo ai diversi campi di suo interesse: rassegne stampa su argomenti di varia natura, copie di libri e articoli vari, relazioni e dati su attività professionali post pensionamento, ecc. Molta di questa documentazione è stata raccolta in vista della redazione di scritti trasversali alle varie attività. Tali testi sono stati anch'essi conservati da Vasari insieme a numerosi scritti autobiografici e alle poesie, edite e inedite, a cui si è dedicato in particolare negli ultimi anni della sua vita. Una parte considerevole dell'archivio è composta dalla corrispondenza. Negli anni di permanenza in Rai essa era stata organizzata dalle sue segretarie ed era stata ordinata per corrispondenti. Tale ordinamento è stato in parte mantenuto da Vasari per le lettere pervenutegli negli anni successivi al pensionamento. Oltre alle lettere, i fascicoli talvolta contengono anche diversa documentazione sui singoli corrispondenti (scritti, necrologi, articoli di giornale, ecc.). I fascicoli conservano sia le lettere in uscita sia quelle in arrivo. A partire dalla seconda metà degli anni novanta, Vasari continua a suddividere la corrispondenza in arrivo per mittente, ma ordina quella in uscita secondo un criterio cronologico. Tra le carte è conservata anche una notevole collezione di cartoline illustrate, databili dal 1895 al 2007, giunte per lo più ordinate in album. La maggior parte di queste appartengono alla corrispondenza familiare da cui sono separate in quanto costituiscono collezione. L'archivio custodisce anche numerose fotografie che ritraggono Vasari in occasioni sia pubbliche sia private. Nel 2002 Bruno Vasari ha deciso di versare il suo archivio all'Istituto, riunendo in un unico corpus le carte provenienti da Torino e quelle provenienti da Roma. I documenti sono stati versati in più riprese a partire dal 2004; nel 2007 la Soprintendenza archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta ha dichiarato l'archivio di «interesse storico particolarmente importante». Il fondo è stato ordinato e descritto da Barbara Berruti nell'ambito di un progetto di recupero e valorizzazione degli archivi e dell'opera di Bruno Vasari, sostenuto dalla Compagnia di San Paolo.