Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea 'Giorgio Agosti' - Polo del '900

Tempo pieno. Fondo Cappelli Anna Maria

Fondo
  • Tipologia
    Fondo
  • Descrizione
    Il fondo personale di Anna Maria Cappelli fa parte di un complesso di fondi depositati presso l’Istoreto, relativo all’introduzione del tempo pieno nella scuola elementare italiana fra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta. Si tratta delle carte di una ventina di insegnanti allora attivi in tre scuole elementari torinesi nelle quali fu avviato il tempo pieno dapprima come volontariato (la Scuola “Costa” delle Vallette, la Scuola “Pestalozzi” di Barriera di Milano) e, dall’anno 1971/72, come sperimentazione (la Scuola “Ungaretti” di Barriera di Milano); a tali carte si aggiunge il fondo archivistico di Bruno e Marcella Ciari. I fondi del complesso archivistico “Tempo Pieno” comprendono variegate tipologie e documentano sia il dibattito pedagogico che portò alla teorizzazione e alla nascita del tempo pieno, sia gli aspetti didattici e organizzativi della sua attuazione, dapprima sperimentale e volontaria e in seguito istituzionalizzata, nelle realtà scolastiche torinesi. Il tema del tempo pieno si salda inoltre con una serie di altri aspetti, ben attestati dalla documentazione, quali le iniziative sindacali all’interno della scuola, la nascita degli organi collegiali, le battaglie per il superamento dei libri di testo e contro la valutazione come mezzo di discriminazione sociale, l’integrazione dei disabili nelle classi, il rapporto tra scuola e territorio. Durante gli anni Sessanta vi fu un intenso dibattito pedagogico, che vide la nascita di una pedagogia popolare con le esperienze dell’“école Freinet” in Francia e del Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) in Italia, con le figure di Bruno Ciari e di Mario Lodi; nel dibattito si rifletteva su una scuola diversa, più democratica, con nuove modalità didattiche, che mettessero al centro il bambino e il processo di apprendimento. Due erano i modelli di scuola ipotizzati: quello di una “scuola integrata”, nella quale le attività pomeridiane erano soltanto integrative rispetto a quelle del mattino, e quello, sostenuto da figure come Bruno Ciari e don Lorenzo Milani, di una scuola “integrale”, a “pieno tempo”, con pari dignità delle discipline e delle attività del mattino e del pomeriggio. Tali riflessioni si concretizzarono inizialmente nell’attuazione spontanea del tempo pieno come volontariato da parte di alcuni insegnanti, a partire dall’anno scolastico 69/70; seguì una fase di sperimentazione e infine, con la legge 820/1971, si verificò l’istituzionalizzazione del tempo pieno, con l’istituzione dei primi posti di tempo pieno statale a partire dall’anno scolastico 72/73. A partire dallo stesso anno il Ministero della Pubblica Istruzione procedette, tramite un questionario distribuito a tutte le scuole a tempo pieno, a un’indagine statistica che confluì negli Annali della Pubblica Istruzione pubblicati nel 1980. Anna Maria Cappelli, insegnante presso la Scuola “Pestalozzi” dal 1966 e attiva nel MCE e nel Sindacato Scuola della CGIL, fu tra le docenti che si impegnarono nel tempo pieno volontario già dalla fine degli anni Sessanta. Il suo archivio comprende svariate tipologie documentarie: carteggi, circolari, rapporti informativi documentano i rapporti con le istituzioni scolastiche, dando conto anche delle resistenze che ebbero luogo nei confronti della nuova esperienza del tempo pieno; il dibattito pedagogico e didattico è ampiamente attestato da atti di convegni, relazioni, documenti teorici e programmatici del MCE, libri e pubblicazioni. Articoli di giornale, volantini, ciclostilati dei comitati di genitori e altro materiale informano in modo più specifico sul tempo pieno nel contesto torinese e sul legame tra scuola, società e quartieri. Una parte importante della documentazione (carteggi, atti di convegni, relazioni, pubblicazioni della CGIL Scuola) riguarda le iniziative sindacali e le diverse istanze che furono portate avanti insieme al tempo pieno: la lotta contro il voto come mezzo di selezione sociale, l’integrazione dei disabili, le 150 ore, la ricerca di una maggiore partecipazione democratica dei genitori e degli insegnanti nel mondo della scuola, in particolare attraverso la nascita degli organi collegiali. Il fondo comprende anche una notevole quantità di documentazione audiovisiva (diapositive, filmati) inerente il quartiere di Barriera di Milano all’inizio degli anni Settanta, la situazione delle scuole dello stesso quartiere, le tecniche educative di Célestin Freinet. Il versante didattico è infine documentato da una cospicua serie di materiali didattici, in parte prodotti dagli stessi alunni, relativi a varie discipline di insegnamento (italiano, matematica, storia) e ad attività didattiche interdisciplinari e con modalità innovative (laboratori, indagini d’ambiente, ricerche sul campo). Nel riordinare il fondo si è tenuto conto dell’organizzazione data alle carte da Anna Maria Cappelli (soggetto produttore). La documentazione era infatti accompagnata da un indice molto preciso, che corrispondeva a una numerazione attribuita a singoli documenti o gruppi di documenti divisi in buste. Tale indice strutturava il materiale secondo un criterio tematico-tipologico, che si è deciso di mantenere nella creazione delle seguenti serie documentarie: relazioni, pubblicazioni e riviste del Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) sui temi della scuola e del tempo pieno; questioni disciplinari, rapporti con le istituzioni scolastiche e attuazione del tempo pieno in alcune scuole torinesi; azioni sindacali nell'ambito della scuola e iniziative di lotta sindacale su temi specifici; azioni sindacali, elezione e attività degli organi collegiali nella scuola; materiali audiovisivi; materiali didattici; libri. Per quanto riguarda le unità archivistiche, in alcuni casi sono state mantenute come tali quelle presenti nelle buste originarie; in altri casi, invece, più documenti singoli sono stati accorpati in un’unità archivistica, stabilendo il vincolo archivistico sulla base di criteri cronologici, tipologici, di contenuto. Al fondo erano allegati numerosi libri che, in quanto materiale di natura non archivistica, sono stati inseriti in una serie separata con una numerazione indipendente da quella del resto del fondo (L1, L2, L3).