Archivio Ebraico Terracini

Franca Debenedetti in Loewenthal (1908-1983)

Fondo
  • Tipologia
    Fondo
  • Data
    1908 Agosto 15 - 1983
  • Descrizione
    Il fondo si compone di 9 unità archivistiche e contiene nuclei di documentazione personale relativi principalmente ai genitori, Albina e Riccardo Debenedetti. Le carte coprono un arco cronologico di circa ottanta anni, dall'inizio del Novecento ai primi anni Ottanta. Franca Debenedetti, figlia di Riccardo e di Albina Debenedetti, è nata a Torino l'11 dicembre 1929 al terzo piano di via Bogino n. 15 (nel quadrilatero che costituiva l'antico ghetto). Espulsa dalla scuola elementare Pachiotti nell'ottobre 1938 dopo i primi tre anni di scuola, ha frequentato la quarta e la quinta elementare alla scuola ebraica Colonna e Finzi - Comunità ebraica di Torino, e successivamente tre anni di scuola media alla scuola ebraica di Torino. Dal gennaio 1943 a causa dei bombardamenti su Torino, la famiglia è sfollata a Luserna San Giovanni; Albina e sua sorella Vera con altri ragazzi ebrei sfollati nella valle si recavano a Torino in treno quasi tutti i giorni per frequentare la scuola ebraica. L'anno scolastico si concluse il 20 maggio 1943. La famiglia trascorse l'estate e l'autunno del 1943 a Luserna San Giovanni; all'inizio di dicembre 1943 - a seguito dell'ordine di polizia n. 5 del Ministro degli Interni Buffarini Guidi, che stabiliva l'internamento degli ebrei in appositi campi, la famiglia si rifugiò a Rorà, in val Luserna, allora frazione del comune di Luserna San Giovanni (in zona partigiana). Un abitante del luogo affittò loro una cucina ed una camera dove vissero semi clandestini fino alla Liberazione. Nel febbraio del 1944 li raggiunsero da Luserna a Rorà anche Adele Levi ved. Debenedetti (madre della signora Albina, di anni 85), ed Eugenia Debenedetti (sorella della signora Albina). "Il 21 marzo 1944 iniziò nella Val Luserna un grosso rastrellamento ad opera dei fascisti e dei tedeschi, i quali incendiarono cascinali e case e diedero la caccia ai partigiani che erano fuggiti. Gli uomini del paese vennero presi come ostaggio ed anche mio padre venne preso come ostaggio, ed anche mia madre mia sorella ed io, poiché nella perquisizione i fascisti trovarono la divisa militare dell'alpino che ci aveva accolto in casa. Mentre ci accompagnavano al Comando militare per gli accertamenti, un ufficiale fascista ordinò ai soldati che ci scortavano di lasciare libere le donne che tornassero a casa, mentre mio padre fu trattenuto per due giorni consecutivi insieme con gli altri uomini del paese nel caso si dovessero eseguire delle decimazioni. Mio padre aveva consegnato come documento il tesserino dell'Unione Nazionale degli Ufficiali in Congedo, e non la carta di identità sulla quale era scritto "di razza ebraica". Al ternime del secondo giorno l'unica persona che venne rilasciata fu mio padre, al quale il capitano tedesco che comandava il rastrellamento riconsegnò il documento ordinandogli "raus - tu libero, andare". Tutti gli altri ostaggi vennero portati a Luserna per l'interrogatorio e vi rimasero diversi giorni. Non abbiamo mai saputo perché mio padre fosse stato liberato. Dopo questo episodio, mio padre riuscì ad ottenere dei documenti falsi, che ci vennero consegnati da Frida Malan, staffetta partigiana, ed assumemmo il cognome di Roncati". Franca Debenedetti si è diplomata a Torrepellice nel 1945, ha frequentato i tre anni di Liceo al Cavour di Torino, e quindi la Facoltà di Lettere conseguendo la Laurea in Lettere con Walter Maturi. Ha insegnato per 36 anni nelle scuole media e al Domenico Berti di Torino. Si è sposata il 2 dicembre 1956 con Hans Berthold Loewenthal. Ha testimoniato la propria esperienza ai ragazzi nelle scuole di Torino e della provincia. (Testimonianza raccolta nell'occasione della sistemazione delle carte di famiglia, presso l'Archivio Terracini, inverno 2008).

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