Rafael Benedetto Ottolenghi nasce ad Acqui il 2 giugno del 1840 da Giuseppe Bonajut Ottolenghi e Gutta (detta Giustina) Sacerdote di Isach e Bianchina Pavia di Casale Monferrato. Si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza di Torino e il 22 settembre 1864 partecipa ai moti di Torino contro il trasferimento della capitale del Regno d'Italia dalla città piemontese a Firenze, venendo ferito durante l'azione repressiva della forza pubblica. Si laurea il 28 giugno 1866 con una tesi intitolata: "Libertà di commercio internazionale ed i trattati di commercio". Dopo il praticantato nello studio Gastaldetti-Colombini, diventa titolare di uno studio legale a Torino e sposa la maestra Allegra Bachi. Dal matrimonio nascono sette figli: Samuele Giuseppe (detto Giuseppe, 1876); Benedetto (1879); Rachele (che sposerà Salvatore Segre); Bianca (che sposerà Ercole Sacerdote); Ida (che sposerà R. Ottolenghi), Giustina e Laurina che moriranno giovani. Il 21 dicembre 1891 muore la madre Gutla e Benedetto Raffaele, insieme al fratello Ezechia provvedono a dividere tra di loro l'eredità paterna e materna. Benedetto Raffaele eredita beni immobiliari all'interno del borgo di Acqui e lascia al fratello Ezechia la "Cascina Nuova". Massimo Ottolenghi ricorda che, per i nipoti, Rafael Benedetto "immobilizzato sulla carrozzella, scriveva per loro [le commedie]: L'avarizia, La Superbietta, perché i ragazzi le mettessero in scena nel teatrino di assiti e frasche allestito a fianco della sofora" ( "Per un pezzo di patria", Blu Edizioni, 2009, p. 39) Nel 1893 Benedetto Raffaele Ottolenghi muore all'età di 53 anni lasciando moglie cinque figli di cui tre ancora minori. Il fratello Ezechia si prenderà cura della famiglia del fratello per gli anni a venire e lascerà i propri beni ai nipoti La serie è stata organizzata in tre sottoserie: 1. Formazione e professione 2. Opere teatrali 3. Fotografie