Associazione Archivio Storico Olivetti

Grafica a matrice di punti

serie
  • Tipologia
    serie
  • Descrizione
    Grafie a matrice di punti per stampanti:
    Le limitazioni qualitative della scrittura a punti (stampanti ad impatto) hanno ristretto l'utilizzo come semplice terminale stampante di basso e medio livello, con l'avvento di nuove tecnologie (laser, getto di
    inchiostro, termico) si è modificato e condizionato anche il settore del WordProcessing con risultati di stampa sempre più vicini a quelli che erano riservati non solo alle macchine per scrivere, ma anche
    alla tipografia.
    Una caratteristica che permette di dividere in due distinti gruppi i caratteri a matrice è la tecnologia di stampa: impact e non-impact.
    Gli stampati realizzati con questi due gruppi hanno caratteristiche ben specifiche e facilmente identificabili.
    Stampa impact: La tecnologia a impatto (ad es. testine ad aghi, elementi di scrittura
    a margherita, ecc.) sfruttano, appunto, l'impatto tra l'elemento di stampa (testina) e il supporto (carta) tramite un nastro inchiostrato.
    Gli elementi di stampa ad aghi si possono dividere essenzialmente in due gruppi: matrice a 9 aghi e matrice a 24 aghi.
    Le stampanti forse più diffuse sono quelle con testina a nove aghi, che proprio per il numero ridotto di aghi comportano minori problemi tecnologici, meccanici ed elettronici. Hanno però una scarsa definizione che non permette di produrre stampati di buona qualità grafica, che viene migliorata quando
    la stampante è predisposta per la modalità Letter Quality, prestazione realizzata facendo una doppia passata della testina. In sostanza è come se la testina avesse 18 aghi.
    Le grafie che equipaggiano queste stampanti sono essenzialmente tre: Draft, Roman e Sans Serif.
    Le matrici a 24 aghi permettono di ottenere degli stampati migliori dal punto di vista grafico e anche con un parco grafie notevolmente superiore (es. Draft, Roman, Courier, Orator, ecc.). Proprio per queste possibilità hanno avuto una buona diffusione fra gli utilizzatori di Word Processing.
    Un discorso a parte, valido per entrambe le definizioni, è quello che permette al PC di gestire direttamente all'interno degli applicativi le informazioni dei caratteri, che vengono trasferiti alla stampante, senza utilizzare i set in essa presenti. Il PC (es. in ambiente Windows) invia di volta in volta
    le informazioni per stampare (BIM), questa procedura permette di realizzare indifferentemente immagini e caratteri, naturalmente legati alla definizione delle specifiche delle matrici (passo orizzontale
    e passo verticale).
    Stampa non-impact:
    Le soluzioni tecnologiche di scrittura maggiormente utilizzate oggi sulle stampanti, sono quelle in cui la testina di stampa non imprime sulla carta tramite l'elemento scrivente, ma "spara" l'inchiostro
    attraverso microuggelli (ink-jet), oppure termicamente trasferisce l'inchiostro da un nastro alla carta (transfer-termico); esistono anche tecnologie termiche che utilizzano carta trattata, annerita cioè
    direttamente dalla testina.
    Quello che più caratterizza e diversifica le grafie a matrice è l'accuratezza della definizione. Si passa dai 240 dpi delle matrici ad aghi, ai 600 dpi delle ink-jet in sostanza da caratteri disegnati su una matrice di 9 per 9 a quelli disegnati su una matrice 50 per 60 con identica dimensione.
    Per il futuro la tendenza è quella di non equipaggiare più le stampanti con set-caratteri residenti, ma di far gestire tutto al Personal Computer.

    CARATTERISTICHE DIMENSIONALI
    I caratteri a matrice tenengono conto di alcuni parametri fondamentali:
    - dimensione del reticolo
    - diametro del punto
    - allargamento del nastro (per le stampanti a impatto)
    Dimensione del reticolo:
    9 aghi draft (1/72" in verticale - 1/120" in orizzontale)
    LQ (1/144" in verticale - 1/240" in orizzontale)
    24 aghi draft (1/90" in verticale - 1/120" in orizzontale)
    LQ (1/180" in verticale - 1/360" in orizzontale)
    Dimensione del punto:
    0.3 per le 9 aghi
    0.25 per le 24 aghi
    (su una stampante -DM600- era stata utilizzata una testina con 24 aghi da 2 decimi,
    che però ha dato problemi di rottura).
    Allargamento del nastro: viene considerato mediamente di 5 centesimi, il contorno del singolo punto è comunque piuttosto irregolare.
    Il punto stampato risulta non perfettamente rotondo, ma presenta dei difetti che comunque non pregiudicano l'aspetto grafico. E' chiaramente determinante nella qualità di stampa anche l'usura del nastro, che è di tessuto.
    I due più diffusi hanno le seguenti caratteristiche:
    nastro standard (40*40 denari - 66 per 45 fili)
    nastro HD (40*40 denari - 83 per 48 fili)
    All'inizio la stampa presenta un'intensità che decresce con l'uso.
    Esistono, per certe applicazioni speciali, anche nastri detti multiuso, non di tessuto.

    L'identificazione delle grafie ottenute con stampanti ad impatto Olivetti
    è abbastanza semplice, pure essendoci, rispetto alle macchine della
    concorrenza, spesso caratteri con la stessa forma (9 aghi) alcuni segni comunque hanno delle caratteristiche inequivocabili. Ci sono però, delle nostre stampanti che per motivi di compatibilità,
    sono equipaggiate con grafie uguali alla concorrenza, in questi casi è necessaria un'analisi molto accurata dello stampato.
    Per le testine a getto d'inchiostro che hanno una risoluzione
    di 300 dpi (0.08466*0.08466) il diametro del punto si pu considerare intorno al decimo. Nelle testine con risoluzione di 600 dpi (0.04233*0.04233) il diametro è di 5 centesimi.
    Bisogna anche tenere anche in evidenza che l'accuratezza della stampa, nella tecnologia ink-jet è legata al tipo di supporto stampato (es. carta comune, coated, glossy, ecc.).
    Nelle testine termiche con definizione 300 dpi la dimensione del punto è circa pari al passo (0.08); questo tipo di tecnologia è poco usata sulle nostre stampanti (es. ETV 4000, CWP2).
    Per le stampanti non-impact, l'identificazione è molto problematica perchè i caratteri, essendo molto definiti, anche in caso di differenze sono difficilmente rilevabili.
    Situazione ancora peggiore con l'uso dei font scalabili gestiti direttamente dagli applicativi sul Personal Computer.

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