Articolo pubblicato sul bisettimanale fascista Il Popolo Biellese, in cui Hedda esprime la sua opinione favorevole per i quadri del pittore Armani.
L'articolo è preceduto dalla nota polemica di Hedda contro l'arte dell'epoca, che lei sostiene essere troppo esaltata a scapito della poesia, soprattutto nel Biellese ("la poesia, tutta ed unicamente fatta di vibrazioni interiori, tanto più profonde quanto più sottili, immateriale ed elastica, lascerebbe indifferente o deluso il sodo e quadrato spirito biellese").
Hedda racconta di essersi recata presso la Galleria di Palazzo Ronco a Biella per visitare la mostra allestita in quel periodo; dopo alcune sale dedicate ai soliti quadri con soggetto la pioggia, in stile nordico, opere che sanno di "già visto", finalmente Hedda di imbatte in una sala piena di quadri con raffigurati bimbi d'ogni tipo, una visione di freschezza primaverile, un incanto.
Hedda si intrattiene con un signore (l'unico presente in quel momento) che le rivela poi essere l'autore dei quadri esposti; conversando con il pittore, Hedda scopre che alcuni tra i bimbi ritratti sono proprio bimbi biellesi.