Salone in cui sono disposti i macchinari fabbricati dalla Société Alsacienne de Construction Mécaniques di Mulhouse, i selfacting, le prime macchine che riproducono il modo di filare manuale. In grado di realizzare un filato qualitativamente notevole, tali macchine, dette anche “intermittenti” o “discontinue” erano tuttavia scarsamente produttive, perciò furono soppiantate in seguito dal filatoio continuo. Le fasi di lavorazione di questa macchina erano cinque, di cui solo una produttiva, perché le altre servivano solo a portare lo stoppino dalla lavorazione iniziale al punto finale. In questa al filo avvolto sulle bobine caricate sulla testiera del self, montato su un carro che scorre sui binari con movimenti di andata e ritorno, viene impressa al filato una torsione che va a concentrarsi nei punti in cui lo stoppino è più fine, per dare al filo una regolarità. Il risultato è un filato a un capo della grandezza voluta, il titolo