Rete Archivi Biellesi

Centro di documentazione sindacale e biblioteca “Adriano Massazza Gal” Camera del lavoro di Biella

Complesso di fondi
  • Tipologia
    Complesso di fondi
  • Data
    1850 - 2018
  • Descrizione
    Il Centro di Documentazione della Camera del lavoro di Biella nasce nel 1982 come associazione il cui compito statutario è quello di "conservare il patrimonio storico del movimento operaio e sindacale biellese, promuovere la conoscenza e lo studio del ruolo avuto dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali nella storia recente e passata".
    Ha sede a Biella, nei locali della Camera del lavoro; occupa ad uso esclusivo di archivio tre grandi locali per una superficie totale di circa 400 mq. ed altre cinque sale con funzione promiscua di biblioteca e di locali di riunione.
    In cifre: 800 metri di archivio (6000 faldoni), 30.000 volumi, 25.000 fotografie, 2500 manifesti, 150 bandiere, 600 audiocassette e CD, 90 filmati e video, 1000 titoli di periodici.
    L’archivio sindacale è l’insieme delle carte prodotte e ricevute dalla Camera del lavoro e dai sindacati di categoria nel corso della attività organizzativa, contrattuale e politica in ambito locale e nazionale: volantini, lettere, carteggi, verbali di riunione, studi, indagini statistiche, ricerche e materiali di altra natura -giornali, libri, opuscoli, tessere, manifesti, fotografie, bandiere .
    Gli archivi e i fondi acquisiti successivamente dal Centro (di partiti politici, Società di Mutuo soccorso, Cooperative, aziende, persone) ne hanno arricchito il patrimonio, concorrendo a completare il quadro della storia del movimento operaio biellese dalla metà dell’800 ad oggi.

    L’archivio è l’insieme dei fondi – documentari, fotografici, audiovisivi e quant’altro – che nel corso della sua storia il Centro di documentazione ha acquisito sia dalle strutture sindacali (la Camera del lavoro provinciale e le Camere del lavoro periferiche, i sindacati di categoria, i servizi che periodicamente continuano ad alimentare le diverse sezioni dell’archivio) sia da enti e associazioni esterne al sindacato, la cui esistenza è per lo più conclusa, che hanno deciso di donare a questo istituto i propri archivi, sia da singoli (dirigenti sindacali e politici, attivisti, collezionisti) le cui carte, per decisione personale o per volontà degli eredi, sono state qui destinate.

    Se quello sindacale resta l’asse portante dell’archivio, risulta altrettanto evidente come, nel tempo, i campi tematici e l’arco cronologico “coperto” dalle carte qui conservate si siano espansi in misura molto consistente.
    L’acquisizione di fondi diversi da quelli sindacali è stata possibile in virtù di più fattori concomitanti: la crescita, accanto al lavoro di riordino e catalogazione, dell’impegno scientifico e dell’attività editoriale, che ha contribuito a far conoscere ad un pubblico vasto l’esistenza e l’attività dell’istituto; l’ingresso del Centro in reti (ISIS-Guida, SBN, Guarini) estese su tutto il territorio nazionale o regionale; il riconoscimento di “Archivio di notevole interesse storico” conferito dalla Soprintendenza, un’ulteriore garanzia di tutela del patrimonio; la prospettiva, per i molti che durante la loro vita hanno pazientemente raccolto e conservato documentazione della propria attività e dei propri interessi, di poterne salvaguardare il frutto scongiurandone la dispersione o la distruzione e di metterlo a disposizione entro un vasto circuito di fruizione.
    Le carte e i libri per ciò, oltre a raccontare dei fatti storici, sono altresì viva testimonianza della formazione, della cultura, degli interessi di coloro che li hanno raccolti.
    Nel tempo dunque il Centro è andato configurandosi, nel Biellese, come uno dei luoghi di “salvataggio” di fondi documentari inerenti la storia politica e sociale del territorio, fondi che i loro detentori hanno ritenuto di salvare da un futuro incerto conferendoli a chi non solo li poteva proteggere, ma anche valorizzare attraverso il riordino e lo studio.
    Verso tutti coloro che ci hanno affidato queste preziosissime testimonianze del passato, che abbiamo ricordato cercando di non tralasciare nessuno, sentiamo un vincolo morale di eredi e “esecutori testamentari” di una volontà di trasmissione della memoria.

    L'“archivio della memoria” consiste di registrazioni audio e video per lo più realizzate dai ricercatori del Centro. Il nucleo più consistente di questa sezione è costituita dalle novanta storie di vita di donne che hanno lavorato nelle fabbriche tessili biellesi tra gli anni ‘30 e gli anni ‘60.
    La biblioteca, in parte schedata in SBN, contiene prevalentemente testi di storia del movimento operaio e sindacale, delle dottrine politiche, storia d’Italia, economia.
    Oltre all'attività ordinaria di riordino e catalogazione, il Centro promuove e produce ricerche e ha al suo attivo quindici pubblicazioni.
    Nel panorama nazionale, quello biellese è uno dei più completi archivi sindacali disponibili alla consultazione, unico per quanto riguarda il lavoro in un'area tessile.
    L'istituto è tra quelli di interesse regionale riconosciuti dalle legge 49.
    Il valore dell'archivio è stato sancito nel 1991 e poi nel 1997 dall'attestato, attribuito dalla Soprintendenza ai Beni archivistici del Piemonte, di "archivio di notevole interesse storico".
    Orari di apertura: da lunedì a venerdì ore 8,30-12,30; 14,30-18,30
    Servizi al pubblico: prestito libri, assistenza per ricerche e tesi di laurea, guida alla consultazione delle carte e dei periodici.

Consulta la scheda completa su:

Rete Archivi Biellesi