Le carte contenute in questo fondo appartengono (o si riferiscono) a Rinaldo Rigola, noto dirigente del sindacato italiano – fu tra l’altro il primo segretario generale della Cgdl, dal 1906 al 1918 – nato a Biella nel 1868 e morto a Milano nel 1954. Questo materiale era custodito in origine dalla figlia Temide e dalla nipote Laura Glucksman. Esso è stato affidato al Centro di documentazione in occasione di una ricerca su Rigola curata da Renato Coriasso e sfociata nella pubblicazione di un volume contenente la ristampa anastatica delle relazioni rigoliane ai congressi confederali del 1908, 1911 e 1914.
Quella ora custodita a Biella è soltanto una parte del vasto patrimonio documentario e librario raccolto da Rigola nel corso della sua lunga attività di dirigente e pubblicista. La restante parte, al termine di un complicato percorso ricostruito in un breve saggio di recente pubblicazione, è attualmente depositata a Milano, presso gli archivi della Fondazione Feltrinelli e della Società Umanitaria.
Il fondo biellese si compone di 1841 carte ordinate cronologicamente e secondo tre serie: corrispondenza, documenti e giornali. Le oltre 1100 lettere, al pari delle altre carte elencate e indicizzate a cura dello stesso ricercatore, risalgono prevalentemente al periodo 1918-1953 e vennero inviate a Rigola da un numeroso e significativo gruppo di politici ed intellettuali del tempo: Filippo Turati, Angiolo Cabrini, Ettore Reina, Ludovico D’Aragona, Bruno Buozzi, Samuel Gompers, Giuseppe Di Vittorio, Luigi Einaudi e altri. I carteggi contribuiscono a illuminare vicende ed episodi importanti quali il conflitto sociale nel primo dopoguerra, lo scioglimento della Cgdl nel 1927 e la contrastata costituzione dell’Ans (Associazione nazionale per lo studio dei problemi del lavoro), che operò fino al 1941 alla promozione di iniziative di studio e di pubblicazioni su argomenti sindacali e di politica sociale. Interessante anche il carteggio intercorso con Giuseppe Di Vittorio nel 1953, che testimonia il superamento – da parte del massimo dirigente sindacale dell’epoca – dell’ostracismo cui Rigola era condannato all’interno della sinistra dell’epoca. I documenti consistono per lo più di stesure di articoli e saggi attribuibili a Rigola e al suo entourage. Insieme a questi, sono da segnalare il manoscritto di uno studio sui rapporti tra socialismo e corporativismo ultimato da Franz Weiss nel 1932 e una raccolta di pubblicazioni e ritagli di stampa (curata dalla figlia Temide) sulla figura di Rigola apparsi negli anni successivi alla sua scomparsa, avvenuta nel 1954. Completa la documentazione la serie Miscellanea, che contiene documentazione varia riferita a Rigola, quali ad esempio le tessere sindacali e politiche, e altra riguardante la sua famiglia.
La donazione della famiglia comprendeva infine alcuni volumi e alcune raccolte di periodici quali “Iproblemi del lavoro”, “Critica sociale”, “Vita operaia”, “Tribuna socialista”. Questi materiali, opportunamente registrati e contrassegnati, sono stati inseriti nella biblioteca e nell’emeroteca del Centro di documentazione.
Nel 2023, grazie ad un finanziamento del Ministero della Cultura Direzione Generale Archivi, il fondo è stato schedato in maniera analitica dall'archivista Silvia Mantellero, digitalizzato e pubblicato on line.
Oggetto
Renato Coriasso, nell'intervento di schedatura svolto tra il 1999 e il 2000, ha ordinato le carte cronologicamente e secondo quattro serie: Corrispondenza, Documenti, Giornali, Miscellanea e le ha descritte indicando titolo, data cronica e topica, consistenza, indici dei nomi; tale scheda tuttavia non contemplava la descrizione analitica del contenuto la sola indicazione della tipologia fisica e della tecnica di scrittura (a titolo di esempio: L. ms. con timbro). La segnatura è articolata in quattro elementi: la lettera iniziale della serie (L, D, G, M) seguita dal numero della busta, quello del fascicolo e infine del documento. All’interno dei fascicoli l’ordinamento utilizzato è di tipo cronologico. Nell'intervento del 2023 l'inventario esistente, da considerarsi storicizzato e più volte utilizzato e citato per ricerche e pubblicazioni, non è stato modificato nella sua struttura generale, ma si è intervenuti descrivendo analiticamente e ampiamente il contenuto. Il Fondo è stato contestualmente digitalizzato