Rete Archivi Biellesi

Mario Coda

superfonds
  • Tipologia
    superfonds
  • Descrizione
    Mario Coda, nato a Biella nel 1934, impiegato bancario, si colloca in pensione al compimento dei sessant’anni di età. Di convinzioni socialiste riformiste, nel 1964 si iscrive al Psdi nell'ambito del quale svolge un’impegnata attività politica, intensificata con l'adesione (nel 1974) alla corrente interna della "Sinistra Socialdemocratica", di ispirazione saragattiana, capeggiata da Pier Luigi Romita. Fa parte degli organi direttivi della sezione di Biella e della federazione biellese del partito, diventando segretario sia dell'una (1976-78), che dell'altra (1978-80); è anche membro del Comitato regionale piemontese e del Comitato centrale del partito. Nel 1974 riporta in vita il periodico "Tribuna Socialista" (testata che era stata fondata nel 1949 dal senatore Virgilio Luisetti, e che aveva cessato le sue pubblicazioni alla di lui morte, nel 1952) assumendone la direzione, che tiene fino al 1980, anno in cui la rivista cessa definitivamente. Candidato alla Camera dei deputati nelle elezioni del 1976 e al Senato della Repubblica per il Collegio di Biella nel 1979, ottiene lusinghieri piazzamenti. Nel 1982 abbandona il partito, con altri compagni, per gravi contrasti sulla sua gestione interna. Dal 1970 al 1975 e dal 1980 al 1985 è consigliere comunale di Biella e, negli anni 1980-82, assessore alla cultura e al turismo della Comunità Montana Bassa Valle Cervo - Valle Oropa . Ricopre vari altri incarichi pubblici, tra cui quelli di presidente dell'Ospizio di Carità di Biella (1976-80), di presidente della Casa di Riposo Belletti Bona (1987-88), di consigliere provinciale scolastico (1977-84), di amministratore di parte laica del Santuario di Oropa (1991-2004). Appassionato studioso di storia locale, è autore di diverse pubblicazioni in materia. E' Bibliotecario-archivista del Santuario di Oropa e vicepresidente della Commissione del Cartario del medesimo (dal 1991), nonché ispettore archivistico onorario per il Piemonte e la Valle d'Aosta (dal 1979). Fortemente interessato anche alle vicende storiche del movimento socialista e operaio biellese, negli anni Settanta si è prodigato intensamente nella ricerca della documentazione ad esso relativa presso le famiglie e i collaboratori più stretti dei maggiori esponenti socialisti locali, riuscendo a mettere insieme una preziosa raccolta documentaria, che ha deciso di destinare al Centro documentazione e Biblioteca della Camera del Lavoro di Biella, del cui Comitato scientifico ha fatto parte alla sua nascita.
    La parte più sostanziosa dei carteggi raccolti proviene dalle famiglie Momigliano, Luisetti, Zaninetti, Grosso, Benedetto e da Martino Sestetti, ultimo segretario particolare di Rondani; documenti sparsi provengono dalle famiglie Rigola, Quaglino, Savio, Carpano, Canale, Falcetto, Debernardi, Rolando. Non mancano nei vari carteggi (che vanno dai primi anni del '900 agli anni ’50-‘60) lettere di grandi personalità quali, per esempio, Turati, Treves, Matteotti, Kuliscioff, Balabanoff, Nenni, Pertini, Saragat, Giuseppe Romita, Mondolfo, Jemolo, Silone, e altri. Oltre ai vari carteggi, Coda ha messo insieme anche molti libri riguardanti il movimento socialista e operaio, alcuni dei quali piuttosto rari, come le annate rilegate del "Corriere Biellese" che vanno dal 1912 al 1919 (fatta eccezione per il 1913); la “Domenica dell'Avanti" del 1903-04; gli almanacchi socialisti degli anni 1932, ‘34, ‘36, ‘38 (stampati a Parigi) e altro ancora.
    Per meglio garantire la conservazione e la pubblica fruizione di tutto il materiale documentario in parola, Mario Coda saggiamente è venuto nella determinazione di destinarlo al Centro di documentazione e Biblioteca della Camera del Lavoro di Biella, e con lettera del 5 settembre 2005, diretta al medesimo Centro, ne ha preso formale impegno. La stessa cosa vale per buona parte dei libri riguardanti il movimento socialista e operaio in suo possesso, e precisamente per le opere che nella Biblioteca del Centro figurano ancora mancanti.

Consulta la scheda completa su:

Rete Archivi Biellesi