La sezione fotografica è complementare a quella cartacea e ne rispecchia piuttosto fedelmente l’articolazione, raccontando per immagini molte delle vicende testimoniate dai documenti scritti e arricchendoli di informazioni e di particolari, di volti e di atmosfere.
Si tratta, complessivamente, di oltre 20.000 immagini, la cui datazione è compresa tra i primi anni del ‘900 e i giorni nostri, ma che nella stragrande maggioranza si concentrano nel sessantennio successivo al 1945, anno di ricostituzione della Camera del lavoro di Biella dopo la ventennale abolizione delle libertà democratiche e associative (politiche e sindacali) imposte dal fascismo.
La prima avvertenza d’obbligo è che il valore di questo giacimento di immagini non deriva tanto dalla qualità intrinseca dei singoli pezzi, dalle loro valenze artistiche, dall’abilità del fotografo: le nostre non sono, insomma, delle “belle fotografie” , salvo eccezioni. Sono fotografie interessanti nel loro insieme sia perché, come si è detto, integrano e rendono più leggibile la documentazione cartacea, sia perché rivelano un particolare sguardo, la sua intenzione non neutrale nello scegliere e immortalare momenti ed eventi fissati dall’obiettivo. Raccontano, dunque, anche la storia di una mentalità, di una cultura.
Quanto al modo in cui si è andato costituendo, anche l’archivio fotografico, come quello cartaceo, può essere ripartito in due grandi sezioni: la prima - prima perché ha costituito il nucleo originario della raccolta - è quella costituita da tutte le immagini provenienti dagli uffici della Camera del lavoro e dei sindacati di categoria, ossia prodotte da questi soggetti o comunque reperite nel contesto della documentazione della loro attività. L’altra sezione comprende l’insieme dei fondi fotografici conferiti al Centro da soggetti collettivi o da singole persone, sia come nuclei isolati, sia come parte di donazioni comprendenti anche carte, libri e quant’altro.
Il grado di descrizione, di riordino e di catalogazione delle immagini non è omogeneo per tutti i fondi, come si vedrà, e la catalogazione informatizzata riguarda solo una parte del patrimonio fotografico.