Intervista a Pier Eugenio Bonino, disegnatore tessile e poi direttore tecnico di lanificio, raccolta nell'ambito del progetto St.of.Fa Stories of Fashion. L'intervista ripercorre la lunga carriera di Bonino al Lanificio Botto Poala e poi al Lanificio Botto Giuseppe di Valle Mosso. Si affronta in particolare l'affermarsi della confezione e il suo profondo impatto sul tessile biellese nel corso degli anni. Una significativa parentesi è dedicata all'alluvione del 1968, che distrusse il Lanificio Botto Poala, e alla successiva ricostruzione della fabbrica a Valle Mosso come Lanificio Botto Giuseppe nel 1970, scelta dettata dalla diffusa presenza di manodopera qualificata nella vallata. Bonino racconta il suo ruolo come responsabile tecnico della produzione, braccio destro di Paolo Botto Poala, e alla nuova impostazione organizzativa data all'azienda a partire dalla costruzione del nuovo stabilimento nel 1970. Si sofferma inoltre su diversi aspetti tecnici della produzione, sull'evoluzione tecnologica dei macchinari e il relativo impatto sulla produzione e l'organizzazione del lavoro nei reparti, l'introduzione del concetto di controllo della produttività. Illustra le mutazioni di ruoli degli addetti all'interno della fabbrica, la differenza tra filatura cardata e filatura pettinata, le modalità di calcolo del costo del tessuto, l'elaborazione del campionario, l'introduzione della lavorazione di altre materie prime oltre alla lana, quali cotone, seta, lino, il cambiamento di approccio nei confronti della protezione dell'ambiente esterno, prima tra tutte dell'acqua, e dell'ambiente di lavoro e della sicurezza