Biglietto listato a lutto di Attilio Begey ad Alessandro Favero, Torino 4 giugno 1915

FDC TO Favero 274

1915 Giugno 04

2 fogli

carta intestata "Avv. Attilio Begey. Via Milano n. 20. Torino"; con busta nota di servizio: "Provo un profondo sollievo e ringrazio Dio che, col servizio nella sanità, ti sia risparmiato un compito che, per quanto sia fra quelli ancora riservati ai doveri della patria, non cessa di esser doloroso - dar la morte al nostro prossimo. Iddio non mi ha mai permesso di brandire un'arma - fermandomi ogni volta, nel 1859, 1860, 1862, e di impedirmi in vari modi la partenza - nel 1867 (dopo già conosciuta l'Opera) dandomi il senso che a Roma dovevo andare colle conquiste dello Spirito, e che ad altri, non a me, erano riservate le armi della terra. Certo, ogni operazione cruenta è una penitenza. Ma è l'operazione di questo globo inferiore, in quest'epoca in cui il mondo rifugge ancora dal salire a un grado superiore. Ed è questa penitenza che agisce, che spinge, che solleva... Il discorso di Salandra almeno ha dato una nota elevata e - nella sua moderazione, nella sua dignità - cristiana. Nessun Uomo di Stato d'altre nazioni avrebbe potuto parlare così".