Franco Liso parla della figura di Gino Giugni in rapporto alla nascita dello Statuto dei lavoratori. Negli anni di attività di Giugni i giuslavoristi avevano un ruolo di consiglieri della politica e anzi la loro stessa attività si configurava come segnata da una precisa visione politica. Per Giugni il diritto non era neutro ma segnato dalla visione del mondo di chi lo esercita. Questo secondo Liso avveniva perché Giugni era un profondo conoscitore dell'economia, della storia e della sociologia per cui il diritto non poteva che essere parte di questo quadro complesso. Per Giugni lo Statuto doveva portare nella fabbrica un contropotere opposto a quello del padrone ma alla fine ne portò due: il sindacato e quello dei giudici. Liso sottolinea che proprio questa visione del ruolo del sindacato aveva provocato la rottura tra Giugni e la Cisl.