Emanuele Stolfi è autore del libro "Da una parte sola" edito da Longanesi nel 1976, che ripercorre la nascita dello Statuto dei lavoratori a pochi anni dalla sua approvazione.
Stolfi racconta di aver partecipato marginalmente ai lavori del gruppo di Brodolini ma che fu contento di essere stato incaricato da Longanesi della pubblicazione perché per lui si tratta di uno dei momenti storici dell'Italia del Dopoguerra. Per la stesura del libro si avvalse delle testimonianze dirette di molti dei protagonisti che allora erano ancora vivi: Gino Giugni e tutti i giuristi che facevano parte della commissione. Non si avvalse ovviamente della testimonianza di Brodolini, figura centrale di quella stagione e del suo libro tanto che il titolo è la citazione di una sua famosa frase.
Stolfi è convinto della forza dirompente dello Statuto, in particolare nello stravolgere i rapporti di forza nelle fabbriche, mentre ricorda la posizione completamente fuori linea degli industriali in particolare di Angelo Costa.
Stolfi ricorda anche le polemiche intorno all'uscita del suo libro e che rimase colpito in particolare dalle critiche espresse nella CGIL e dalla parte più "comunista" della componente sindacale.