Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini - Polo del '900

Intervista a Małgorzata Szmuc (Levico Terme, 2 aprile 2015)

Unità archivistica
  • Data

    2 aprile 2015

  • Contenuto

    L’intervista affronta, dal punto di vista dei ricordi dell’allora giovane studentessa Małgorzata Szmuc, le impressioni seguite alla dichiarazione dello stato di guerra in Polonia il 13 dicembre 1981, la dura vita negli anni successivi, i tentativi di emigrare e il tanto desiderato arrivo in Italia nel 1987.

    Małgorzata Szmuc, studentessa all’Accademia di Musica di Danzica dal 1979 al 1985, riceve la notizia del colpo di stato del 13 dicembre 1981 mentre è in Bulgaria per uno scambio culturale. Il duro rientro in Polonia e i successivi anni di restrizioni la inducono con sempre maggior forza a tentare la via dell’esilio. Nel frattempo si sposa e nel 1983 nasce il suo primo figlio. Poiché i bambini non ricevevano il passaporto, Małgorzata Szmuc non se la sente di lasciare il figlio. Finalmente, dopo il terzo viaggio apostolico di Papa Wojtyła nel 1987, e una prima apertura dei confini, anche il figlio di Małgorzata ottiene il passaporto. Con un visto per turismo, i coniugi con il figlio riescono a raggiungere l’Italia, dove sono accolti prima a Latina e poi a Levico Terme. A differenza di altri connazionali, non lasceranno l’Italia, nemmeno dopo il 1989. 

     


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