Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino - Polo del '900

Giorgina Levi intervista Carlo Cervi sulla sua militanza politica e sulla sua esperienza con la moglie Clementina Capittini e la figlia Marisa a villa Robilant

Audiovisivo
  • Segnatura definitiva

    Fipag/GA_Levi/Audio, raccoglitore 1, audiocassetta 11

  • Durata

    55 minuti, 24 secondi

  • CRONOLOGIA* E ALTRE DATAZIONI

    • Definizione cronologica senza data

  • Descrizione

    Carlo Cervi nasce il 24 Febbraio 1890 a San Nazzaro dei Burgundi (PV). Si iscrive al PSI ma si considera da sempre un estremista. Nel 1920 viene assunto alla Lancia di Torino e durante l’occupazione delle fabbriche diventa un capoposto con altri 17 compagni della frazione bordighiana. Rientrata l’agitazione viene licenziato e non troverà nessun altro impiego fino 1941. Si mantiene facendo il rappresentante di una non meglio precisata fabbrica di marmellate. Nel corso dell’intervista Cervi cita alcuni episodi riguardanti i contatti con Gramsci ed i turni di guardia a “ L’Ordine Nuovo”. Nel 1941 viene assunto alla Fiat Mirafiori e qui riprende a fare attività politica. Si ricordano una serie di compagni con cui ha collaborato durante la Resistenza (tra gli altri, vengono citati il capo dei partigiani del Lingotto, Giulio Bachi detto Lucifero e il socialista Garetto, un operaio della Fiat Mirafiori). Si narrano le vicende di villa Robillant, al Lingotto che, dopo essere stata bombardata durante la guerra, venne ricostruita e diventò un circolo operaio il cui buffet per un certo periodo venne preso in gestione da Carlo Cervi coadiuvato dalla moglie e dalla figlia e da altri compagni durante le feste del partito. Quando la Fiat decise di riappropriarsi di quell’area risarcì il partito con una cifra che servì ad aprire con il compagno Dravelli la nuova sede di via Praciosa. Intervista interamente in piemontese


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