L’intervista inizia con il ricordo del circolo comunista de “l’Avanti” di Borgo San Salvario, in via Michelangelo e della sua sede estiva in Val Salice, dove ogni domenica si svolgeva una festa e si giocava alle bocce. La sede estiva venne distrutta da una squadra di fascisti, prima ancora della Marcia su Roma. La stessa sorte subì, nell’ottobre del 1922, anche la sede di via Michelangelo. Prioglio passa a ricordare del suo lavoro alla Fiat, nel maggio del 1915, nell’ottobre del 1922 e la terza volta alla liberazione. Dal 1940 al 1945 lavorò in un’azienda militarizzata che costruiva serbatoi in alluminio per gli aerei. Racconta poi di interventi tenuti nelle scuole di partito da Gramsci, Terracini e Scoccimarro. Le lezioni si svolgevano in clandestinità, in soffitte o all’aperto, nei boschi di Stupinigi o del Sangone, simulando scampagnate. A queste lezioni assistevano circa 40 – 50 persone. Giorgina Levi chiede infine a Prioglio di ricordare canzoni operaie in piemontese