Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino

Giorgina Levi intervista Domenica Fiorio, segretaria del Comitato di Solidarietà Democratica a Torino fino al 1970

Audiovisivo
  • Segnatura definitiva

    Fipag/GA_Levi/Audio, raccoglitore 2, audiocassetta 12

  • Durata

    45 minuti, 53 secondi

  • CRONOLOGIA* E ALTRE DATAZIONI

    • Definizione cronologica 15 ottobre 1979
    • Datazione * 15 ottobre 1979

  • Descrizione

    I Comitati di solidarietà democratica (noti come Sd - Solidarietà Democratica) nacquero il 2 agosto 1948 per iniziativa di Umberto Terracini. Si trattava di associazioni di giuristi e di varie personalità politiche, che avevano il compito di occuparsi all’organizzazione della difesa legale e all’assistenza morale e materiale di ex partigiani perseguitati, per fatti commessi durante la guerra partigiana; di operai e contadini arrestati a causa della reazione poliziesca seguita alle manifestazioni per l’attentato a Togliatti; della difesa nei processi per attacchinaggio e propaganda politica sulla base dell’Articolo 113 legge di Pubblica Sicurezza del Codice Rocco.
    Per quanto riguarda Torino, Dominica Fiorio ricorda la prima segretaria dell’Associazione, Maddalena Secco, a cui succedete nel 1949. Sarta di mestiere, Domenica Fiorio, svolgeva l’attività nel Comitato su base volontaria. I suoi compiti erano: prendere contatto con gli arrestati (con l’aiuto dell’allora direttore del carcere delle Nuove e del cappellano, padre Ruggero); occuparsi di formare il collegio di difesa a seconda del reato ascritto agli imputati, avvalendosi di avvocati, anche non iscritti al Partito; fornire alle famiglie dei detenuti un sostegno economico. Nel corso dell’intervista ricorda anche di aver seguito molte riabilitazioni e declaratorie di amnistia a seguito delle cancellazioni dalle liste elettorali stabilite dalla legge Scelba per tutti coloro che fossero stati multati in precedenza e di essersi occupata anche dei processi ai richiamati alle armi per la Crisi di Trieste che avevano scelto di bruciare la cartolina – precetto e per questo erano stati rinchiusi a Peschiera. (processo a Vincenzo Viano di Cuorgné e a Torre di Torino, nel 1951). Fiorio ricorda che l’Associazione riceveva finanziamenti con sottoscrizioni operaie, feste nei circoli, lotterie e vendite di beneficenza.
    Nel corso dell’intervista ricorda la collaborazione di molti avvocati tra cui Bianca Guidetti Serra, Negro, Eugenio Liguà, Colla, Guidi, Asti. Infine si dilunga su un episodio che la vide protagonista durante la guerra quando, trovandosi nella sala d’aspetto della Caserma di via Cernaia per motivi personali, ascoltò casualmente le dichiarazioni di un delatore che stava denunciando vari antifascisti tra cui alcuni avvocati (Porrone, Dagasso, Germano, Quaglia) e riuscì a sventarne l’arresto.
     


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