Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino - Polo del '900

Giorgina Levi intervista Mario Zanoletti sul teatro a Torino dopo la Liberazione

Audiovisivo
  • Segnatura definitiva

    Fipag/GA_Levi/Audio, raccoglitore 3, audiocassetta 3

  • Durata

    41 minuti, 19 secondi

  • CRONOLOGIA* E ALTRE DATAZIONI

    • Definizione cronologica 15 dicembre 1979
    • Datazione * 15 dicembre 1979

  • Descrizione

    Mario Zanoletti viene intervistato da Giorgina Levi sul tema del teatro a Torino dopo la liberazione ed in particolare sull'esperienza della Cooperativa Spettatori, nata a Torino per impulso di Ernesto Cortese, Giorgio Guazzotti, Franco Antonicelli, Franco Passatore e dello stesso Zanoletti. L’esperienza ebbe inizio intorno al 1952, con una prima rappresentazione nel salone della Camera del Lavoro di Torino ed ebbe una durata di circa sei anni. Zanoletti ricorda che l’esperienza nacque all’interno di un progetto culturale e politico che prevedeva la costituzione di un nuovo teatro della città che da un lato riavvicinasse il tradizionale pubblico torinese alle rappresentazioni, e dall’altro aprisse, grazie alla scelta particolare di testi, a quella che lui definisce la “classe popolare”. Gli attori facevano una “lettura drammatizzata” di testi, preceduta da un’introduzione da parte di un esperto, La scenografia minima e costumi inesistenti. La parte conclusiva dell’evento era dedicata al dibattito. Il pubblico non era mai numeroso anche se la gran parte dei testi scelti non era mai stata rappresentata in Italia (essi costituirono l’ossatura degli spettacoli del decennio successivo).
    Le rappresentazioni, spiega Zanoletti, avvenivano nei Circoli operai (ricorda il Garibaldi e il Carlo Marx), dove vennero realizzati anche spettacoli per studenti delle scuole secondarie. L’attività teatrale si basava per lo più sul lavoro volontario; la parte organizzativa era svolta dai compagni socialisti e comunisti che lavoravano nei circoli. Solo nella parte conclusiva dell’esperienza le rappresentazioni ebbero luogo al teatro Gobetti che allora era chiuso e che la Cooperativa contribuì a riaprire. Zanoletti ricorda che la sede della Cooperativa era presso i locali dell’Unione Culturale e che presso la Camera del Lavoro venne costituita una scuola per giovani attori. Zanoletti si sofferma infine sul fatto che l’esperienza della Cooperativa di fatto spinse l’amministrazione comunale torinese di centro destra alla creazione di una compagnia stabile su modello del Piccolo di Milano. E per questo motivo vennero presi contatti con il Teatro Stabile di Genova. L’intervista si inquadra nel lavoro dell’Istituto Gramsci sull’associazionismo, capitolo di un libro sul movimento operaio a Torino e in Piemonte.
     


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