Liberovici racconta che il progetto Cantacronache nasce in seguito a un viaggio nella Germania democratica in cui l’impegno degli intellettuali in campo culturale era focalizzato sulla rappresentazione del quotidiano e sul rapporto con classe operaia. Una volta tornato in Italia, Liberovici, rielaborò le suggestioni tedesche, indirizzandole verso il mondo della musica, ragionando su una forma canzone, confezionata con criteri artistici e professionali, ma con contenuti diversi dalla normale canzonetta, per stabilire un legame con il pubblico specifico a cui era indirizzata. Venne costituita una cooperativa che produsse e realizzò un disco acetato dal titolo “Cantacronache sperimentali” che conteneva tra l’altro: “Canzone triste”, “Dove vola l’avvoltoio”, “Che gelida manina”. Il disco venne trasmesso per la prima volta, in strada, durante il corteo del 1° maggio del 1958, mentre la presentazione ufficiale avvenne al circolo Toscanini, presso la sece dell’Unione culturale e, successivamente, a Roma, al teatro dei Satiri. L’esperienza non suscitò l’interesse del mondo ufficiale della canzone cosicché venne costituita una casa discografica e le canzoni, interpretate dai soci, vennero distribuite durante manifestazioni specifiche nei circoli e nelle case del popolo.
Contestualmente partì un progetto di ricerca di canzoni popolari che portò alla pubblicazione della raccolta dei canti popolari di protesta. La ricerca si ampliò anche all’estero fino al viaggio in Spagna al termine del quale venne pubblicata una raccolta di canti della guerra civile del ’36 e della nuova resistenza spagnola. Il libro edito da Einaudi con i testi delle canzoni costò ai Cantacronache tre processi per vilipendio di capo di stato estero e della religione e per oscenità. Il progetto vide l’appoggio esclusivamente de L’Unità, e delle pubblicazioni dei circoli e della stampa di partito locale. L’iniziativa si concluse tra il 1961 e il 1962, per lo più a causa di divergenze ideologiche all’interno del gruppo e, a quel punto, fu il circuito ufficiale a sfruttare il filone del canto popolare e politico. I primi 10 minuti di registrazione sono muti.