Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino - Polo del '900

Giorgina Levi intervista Albina Lusso e Maria Bertinetti sulla società di mutuo soccorso Fratellanza Edmondo De Amicis

Audiovisivo
  • Segnatura definitiva

    Fipag/GA_Levi/Audio, raccoglitore 3, audiocassetta 7

  • Durata

    1 ora, 27 minuti, 05 secondi

  • CRONOLOGIA* E ALTRE DATAZIONI

    • Definizione cronologica 09 febbraio 1978
    • Datazione * 09 febbraio 1978

  • Descrizione

    Giorgina Levi intervista Albina Lusso sulla società operaia Edmondo De Amicis di Torino, fondata il 20 giugno 1908 con sede era in un primo tempo in via Gassino 8 e poi in due stanzette in corso Casale.
    La Società era stata costituita per il mutuo soccorso tra gli iscritti: vi prestava la sua opera il dottor Arminio Herr che dava assistenza gratuita ai soci e li visitava prima dell’iscrizione. Altro scopo della De Amicis era l’organizzazione di attività ricreative: Albina Lusso ricorda che nella sede di via Gassino si ballava al suono di una pianola a gettone. E’ del 1935 la fusione con la società operaia “La fratellanza” la cui sede era in corso Casale 193 in una piccola stanza. Successivamente venne acquistato il terreno in corso Casale 134 con il contributo di tutti i soci. I fondatori erano quasi tutti tramvieri socialisti, ma ben presto alcuni passarono al partito comunista. Nel 1935 a seguito di un’irruzione fascista, le bandiere del De Amicis e della Fratellanza vennero sequestrate e da quel momento in poi il circolo passò sotto le direttive della Opera Nazionale Dopolavoro. Alla liberazione soltanto la bandiera della De Amicis venne ritrovata. Durante la guerra, nel circolo era stata organizzata la scuola del partito comunista alla quale aveva collaborato, tra gli altri, Giorgio Amendola senza che i soci ed il direttivo ne fossero a conoscenza. Albina Lusso ricorda una società da sempre per ambo i sessi con un consiglio di amministrazione eletto dai soci ogni cinque anni e che a sua volta nominava un presidente, un segretario, un cassiere e due revisori dei conti. Fino alla Liberazione alla società potevano iscriversi esclusivamente i lavoratori, mentre dopo la guerra venne aperta a tutti. Presso la De Amicis aveva sede anche l’UDI, Unione Donne Italiane, con cui vennero organizzate feste e una scuola di taglio e cucito. La Lusso ricorda le molte feste organizzate dal circolo: la festa “di polastr” nel mese di Settembre, con circa 200 persone nei giochi da bocce sotto gli ombrelloni; la festa dell’uva con il banco di beneficenza e i cartocci di frutta; la festa del 1° maggio, con il corteo e il pranzo al circolo; le tavolate della domenica, con le canzoni in piemontese; la festa della donna organizzata in sede dall’UDI l’8 marzo del 1946, con il ballo e le frittelle; ed infine la grande festa per i cento anni della nascita di Edmondo De Amicis.

    Segue l’intervista a Maria Bertinetti che aveva frequentato la De Amicis fin dal 1927. Ricorda come fosse importante iscriversi alla Società per poter contare sul sostegno di un medico e su un sussidio in caso di malattia (e in caso di parto). La Società istituì inoltre una sorta di pensione sociale per tutti i soci che avessero superato i 60 anni. Benché uno dei fondamenti della Società fosse l’attività ricreativa, l’intervistata ricorda che al suo interno non circolassero né libri né giornali: solo gli iscritti al PCI portavamo talvolta L’Unità.
    Ricorda il corso organizzato dal partito comunista in clandestinità a partire dall’8 settembre 1943 fino alla Liberazione. I partecipanti, divisi in due gruppi partecipavano segretamente con una frequenza di due - tre volte alla settimana, in una sede gelida: la stufa non veniva accesa per non segnalare la presenza dei partecipanti.
    La Bertinetti si sofferma poi sulle feste organizzate alla De Amicis: la festa del “polastr” (iniziata nel 1932/33) durante la quale veniva offerto ad ogni partecipante mezzo pollo, un salamino, due uova sode ed un piatto di minestra, il tutto per sole due lire. Dopo il pranzo si ballava con l’orchestra fino a sera. Ricorda inoltre la festa della Vendemmiata, nel mese di ottobre, con il banco di beneficenza; in giugno la festa di tutte le Società di Mutuo Soccorso e la festa per il centenario della nascita di De Amicis con la lettura dei suoi racconti.
    Ricorda, nel 1946, lo spettacolo della compagnia Marionette Lupi, nel recinto del gioco di bocce.
    Maria De Filippi Bertinetti si sofferma infine su altre Società di Mutuo Soccorso torinesi: una società operaia di Sassi, organizzata come una cooperativa per calmierare i prezzi e che svolgeva anche funzione di mutua; la società di Borgo Po, quella di Campidoglio, quella di Vanchiglietta, quella di Reaglie e della Madonna del Pilone tutte create prima della prima guerra mondiale; la Società “Combattenti”, nata nel 1918, nei cui locali si facevano le riunioni dell’ANPI; la Società dipendenti comunali, a Villa Rey e la Società di mutuo soccorso Val Salice.
     


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