Maria Comoglio, nata a Torino, il 5 gennaio 1921 in via San Donato 57 viene intervistata da Giorgina Levi sulla Società Operaia di Mutuo Soccorso Campidoglio. Il padre di Maria si chiamava Luigi Comoglio, era falegname ed era stato socio della Società fin dalla fine della Prima guerra mondiale. Nel 1934, dopo la chiusura della ditta per cui lavorava, partecipò al concorso per buffettista alla SMS e lo vinse. La famiglia quindi si trasferì, per sei anni, nell’alloggio della Società: lavoravano molto soprattutto al sabato ed alla domenica quando funzionava la sala da ballo. Segue una lunga descrizione dei locali della sede e dell’ampio salone da ballo “Novella” piuttosto noto in città. Maria Comoglio ricorda l’atmosfera estremamente familiare della Società: venivano organizzate feste a Natale, Capodanno e Carnevale ed in occasioni particolari: la festa dell’uva, la castagnata il 2 di novembre, la festa del Cinquantenario della Società e la festa di Cenerentola, organizzata grazie all’intervento di un socio calzolaio. Le donne non sono mai entrate nel consiglio: pochissime erano le socie, per lo più si trattava di mogli dei soci, che facevano le coccarde e nelle occasioni speciali, si occupavano di decorare le sale. Giorgina Levi sollecita Maria Comoglio sui suoi ricordi del periodo del fascismo, quando la Società venne posta sotto controllo e rischiò di essere chiusa. La Società era per statuto apartitica, ma la base era sostanzialmente operaia e alcuni soci vennero sospettati dal regime di attività antifascista. Maria Comoglio parla poi dell’asilo infantile che esisteva all’interno del cortile della Società, poi spostato in via Musiné. Venne fondato per iniziativa di alcuni soci, alla fine del 1800 e gestito, per la parte educativa, dalle suore della congregazione “Figlie di Maria Ausiliatrice” che lo sostennero fino al 1982. Ricorda le trasformazioni della società nata come “Artisti” (ossia artigiani) e Contadini” diventata poi Società operaia con la trasformazione sociale del quartiere. L’intervista si chiude con una digressione sullo stato attuale della Società e sulla sua attrattività nei confronti dei giovani.