Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino

Giorgina Levi intervista la dottoressa Duong Quyn Hoa, ministro della sanità del Governo rivoluzionario provvisorio del Vietnam del sud

Audiovisivo
  • Segnatura definitiva

    Fipag/GA_Levi/Audio, raccoglitore 4, audiocassetta 12

  • Durata

    54 minuti, 54 secondi

  • CRONOLOGIA* E ALTRE DATAZIONI

    • Definizione cronologica 25 maggio 1974
    • Datazione * 25 maggio 1974

  • Descrizione

    “Ringrazio il popolo italiano per ciò che ha fatto per il mio paese e per l’aiuto umanitario prestato. Intendo quindi informare sulla situazione medico sanitaria del Vietnam. Al momento ci sono ancora migliaia di donne e bambini che muoiono sotto le bombe. Su un paese così piccolo sono state lanciate 7 milioni di tonnellate di bombe contro 2 milioni di tonnellate lanciate nella seconda guerra mondiale per non parlare delle distruzione causata dal napalm, fosforo e vari prodotti tossici e chimici. Come Governo rivoluzionario provvisorio dichiaro solennemente di voler rispettare ed attuare l’accordo di Parigi e di costringere il governo degli Stati Uniti a rispettarlo rigorosamente anche con l’aiuto di tutti i popoli che amano la pace nel mondo. Nella nostra regione disponiamo di pochi ospedali ciascuno con pochi posti letto, inoltre questi ospedali sono esposti alle bombe nemiche. La nostra organizzazione medica si basa sulla mobilità estrema dei gruppi medici mobili. Ogni gruppo medico comprende uno e più medici talvolta con dentisti e farmacisti. Questi gruppi hanno anche il compito di fare medicina preventiva ed educazione pubblica attinente ai principi di igiene e le misure di sicurezza (scavare rifugi, trincee individuali e collettive), devono effettuare vaccinazioni e dare le nozioni per la protezione di madri e bambini. La profilassi rimane per noi lo slogan e questo richiede la nostra regolare produzione di vaccini. Noi stessi produciamo il vaccino contro il colera, contro la difterite, il tetano, il vaiolo. Con la Croce Rossa della repubblica del Vietnam del sud organizziamo corsi di pronto soccorso. Cerchiamo di integrare la moderna medicina occidentale con la nostra medicina tradizionale sapendo che le piante medicinali sono estremamente numerose nelle nostre foreste e campagne. Come ultimo punto del nostro impegno c’è la formazione dei professionisti del settore medico. Dobbiamo anche affrontare problemi sociali derivanti dalle ferite di guerra come trauma neuropsichico e risolvere il problema di 200.000 orfani di guerra, nonché il problema delle vedove di guerra trovando loro un lavoro adeguato. Ulteriori problemi derivano dalla malaria che si sviluppa grazie alle migliaia di crateri di bomba, la tubercolosi peggiorata dal rilascio dei detenuti dalle carceri colpiti al 90% da questa malattia ed il rachitismo dovuto alla mancanza della luce solare e delle proteine. Sorgono 3 problemi per i feriti di guerra: il trattamento delle lesioni più gravi, il trattamento ortopedico di protesi per i mutilati e la riabilitazione dei feriti. Cosa potete fare per abbreviare e porre fine alla sofferenza di un popolo che da oltre 30 anni lotta per la sua libertà ed indipendenza? Mostrare tutta la vostra volontà per costringere il governo degli Stati Uniti a rispettare gli accordi di Parigi, a cessare il fuoco immediatamente e rilasciare i 200.000 prigionieri politici ed accettare la formazione di un consiglio nazionale per la riconciliazione e concordia nazionale. Il personale addetto alla salute era, secondo il censimento del 1973, di 700 medici, 5000 assistenti medici, 7000 ostetriche e 12000 infermieri. Questi sono i dipendenti del dipartimento della pubblica sanità. Abbiamo diverse fabbriche di farmaci che producono sia farmaci secondo la medicina occidentale che farmaci per la medicina orientale o tradizionali. L’acqua è certamente uno dei nostri maggiori problemi, nelle case usiamo fondamentalmente acqua piovana perché non avendo sistemi sicuri di sterilizzazione usiamo solo il calore ma l’ebollizione non garantisce l’assenza di tossicità. Abbiamo vissuto questi 30 anni di guerra in case rifugio scavate sottoterra, inoltre queste case sotterranee erano situate in foreste molto fitte e mancava quindi l’apporto del sole e dell’aria causando malattie cardiovascolari. Questa vita senza aria e senza luce ha causato fenomeni di rachitismo e di malaria oltre a delle ripercussioni psichiche sia negli adulti che nei bambini. Gli adulti attraversano attacchi di depressione senza raggiungere la nevrastenia ma una sorta di depressione allo stesso tempo fisica, psichica ed intellettuale. I bambini vivono in un ambiente non normale per un piccolo perché durante la guerra non hanno potuto giocare come noi. Per i bambini, inoltre, ci sono problemi per la definizione dei colori (temono il rosso perché è il colore del sangue), hanno dei ritardi intellettuali in quanto non possono essere seguiti dai genitori che sono sempre impegnati: un medico, ad esempio, cura i suoi pazienti, deve coltivate il pezzetto di giardino per partecipare alla produzione collettiva e deve essere anche in grado di combattere. Per quanto riguarda la scuola è molto difficile dare una continuità di insegnamento perché a causa dei bombardamenti bisogna sospendere le lezioni per poi riprenderle e ricominciare tutto dall’inizio. Si cerca di fare esami prenatali regolari ogni tre mesi anche se la situazione ha aumentato le malattie ginecologiche dovute anche alla permanenza nelle risaie per giorni interi durante i rastrellamenti e spesso per le torture subite. Il divorzio è legalmente ammesso quando entrambe le parti sono d’accordo. Chiediamo un periodo di fidanzamento per verificare che non ci siano incompatibilità di carattere. L’aborto non viene consentito se non nei casi di stupro subito durante i rastrellamenti.”


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