Il giornalismo rappresenta l'attività e la vocazione di tutta la vita di Donat-Cattin.
Inizia le collaborazioni negli anni ’30 con giornali dell’Ac, l’edizione torinese de «L’avvenire d’Italia» e, tra il 1937 e il 1940, de «L’Italia».
Nel periodo resistenziale partecipa alla stampa del foglio clandestino «Per il domani»; dopo la guerra riprende l’attività, dirigendo il settimanale «Il popolo canavesano» e, soprattutto, iniziando la collaborazione a «Il popolo nuovo», cui si affiancano collaborazioni a varie altre testate (tra queste il «Il Popolo piemontese», la «Democrazia» e «Cronache sociali»).
Donat-Cattin è il promotore delle riviste:
«Settegiorni» (1967-1974);
«Lettere piemontesi» (1982-1993), che riprende l’esperienza di Regione Democratica;
«Terzafase» (1983-1993).