Fondazione Carlo Donat-Cattin - Polo del '900

"Intervista Donat-Cattin all'Agenzia Adn-Kronos (18.1.1971) su attività legislativa Ministero Lavoro"

Unità archivistica
  • Segnatura archivistica

    FCDC TO Archivio Carlo Donat-Cattin 577

  • Data

    18/01/1971

  • Note

    Testo:
    "Orari di lavoro, riposo settimanale, ferie e festività sono tutti istituti giuridici regolati attualmente da norme e disposizioni emanate in periodi diversi, spesso a distanza di molti anni l'uno dall'altro, per cui è avvertita da tempo l'esigenza di razionalizzarli in un sistema unitario. L'attualità di questa esigenza è dimostrata fra l'altro dal distacco, fattosi sempre più alto, tra la contrattazione collettiva e la legislazione positiva che non risponde più alle conquiste sindacali dei lavoratori. Questa considerazione, e la volontà stessa di agevolare il consolidamento di ciò che la contrattazione ha potuto conseguire e di estendere alcune conquiste sindacali alle categorie meno tutelate, ci spinge a predisporre entro quest'anno, corrispondenti ed idonee iniziative legislative".
    Lo ha preannunciato ad un redattore della ADN-Kronos il Ministro del Lavoro on.le Donat-Cattin compiendo un'ampia panoramica su quei temi interessanti il mondo del lavoro, che diverranno nel 1971 oggetto di iniziative legislative del governo. "Non si tratterà - ha aggiunto il Ministro - di sopravanzare i contratti in vigore, ma, ripeto, di unificare, consolidare ed estendere. In un nuovo contesto, poi, in cui dovrà porsi la tutela del lavoro subordinato, occorrerà regolare con legge anche il fenomeno del lavoro a tempo parziale.
    "Ritengo inoltre che sia tempo ormai di introdurre nel nostro ordinamento giuridico positivo l'istituto del "salario minimo garantito" già adottato dai Paesi più progrediti. Le linee generali informatrici del nuovo istituto, che non dovrà sovrapporsi alla contrattazione collettiva, potranno essere, da una parte una distinzione per settori del salario minimo e dall'altra la sua commisurazione alle 40 ore settimanali lavorative; esso, comunque dovrà essere pari, in sede di prima determinazione, alla media dei salari previsti dai vigenti contratti collettivi nazionali di lavoro in ogni singolo settore"
    "Un altro tema che quest'anno costituirà oggetto di iniziativa di legge da parte del Ministero del Lavoro - ha proseguito Donat-Cattin - sarà quello del lavoro a domicilio che - secondo una stima approssimativa, forse, per difetto - interessa circa un milione di lavoratori.
    "La disciplina legislativa della materia dovrà essere innovata profondamente dato che la legge vigente (la n. 264 del 1958) non ha conseguito le finalità di tutela che erano state poste a suo fondamento. Le disfunzioni di questa legge sono dimostrate dalle rilevazioni effettuate dagli organi ministeriali, secondo le quali il lavoro a domicilio non è più eseguito, oggi, in genere da singoli lavoratori, bensì da gruppi di lavoratori organizzati da un intermediario che si inserisce fra il committente e il gruppo.
    "Ritengo che non sia possibile restare inerti di fronte alla tendenza attuale, particolarmente vistosa in alcuni rami di industria, a far eseguire, al di fuori dell'impresa, alcune operazioni inerenti il processo produttivo, affidandole ai lavoratori che, pur essendo in possesso dei requisiti per essere qualificati "lavoratori subordinati a domicilio" sono indotti ad iscriversi nell'albo delle imprese artigiane, perché tale iscrizione è loro imposta come condizione per ricevere il lavoro.
    "Dovremo anche - ha dichiarato ancora il Ministro alla ADN-Kronos - rivedere la condizione dell'apprendistato: alla riforma della disciplina vigente in questo settore dedicheremo particolare attenzione al fine di rendere più completa la formazione professionale teorica e pratica dei giovani lavoratori".


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