"Inchiesta sui giornali in Italia" a firma "Timone" in «Settegiorni», 24 settembre - 19 novembre 1967
Unità archivistica
Segnatura archivistica
FCDC TO Archivio Carlo Donat-Cattin 807
Data
24/09/1967 - 19/11/1967
Contenuto
Fogli di «Settegiorni» con gli articoli:
1. "I tamburi di carta", n. 15, 24 settembre 1967;
2. "Il bel corpo della verità", n. 16, 1 ottobre 1967;
3. "La libertà della stampa e la libertà del silenzio", n. 17, 8 ottobre 1967;
4. "Vogliono rimanere fantasmi i padroni del vapore", n. 18, 15 ottobre 1967;
5. "Persuasori occulti ma non troppo. Chi sono i proprietari dei quotidiani", n. 19, 22 ottobre 1967;
6. "Le appaltatrici di spazio", n. 20, 29 ottobre 1967;
7. "I fornitori di notizie e i fabbricanti di veline. Come funziona l'agenzia ANSA e come se ne avvalgono i quotidiani", n. 21, 5 novembre 1967;
8. "Apparenze e realtà del vecchio e del nuovo", n. 22, 12 novembre 1967;
9. "Il mito dei grandi quotidiani", n. 23, 19 novembre 1967.
Uniti:
appunti manoscritti di Donat-Cattin relativi ai temi dell’inchiesta;
lettera circolare della Federazione provinciale lavoratori del libro (aderente Cisl). Segreteria provinciale di Firenze a Donat-Cattin e altri, 8 agosto 1966, con "Memoria riservata" delle organizzazioni sindacali Cisl, Cgil, Uil sulla chiusura dello stabilimento del «Giornale del mattino»;
contributo di Piero Ardenti “Libertà di stampa e concentrazione di potere”, estratto da Studi e ricerche, nn. 19-20, a. IX, giugno-luglio 1967 (fotocopia, con annotazioni manoscritte di Donat-Cattin);
opuscolo “Il codice deontologico nella professione giornalistica e i suoi riflessi nella vita e nel costume della Nazione” con sottolineature e annotazioni di Donat-Cattin;
ritaglio di giornale con articolo “Il congresso dei giornalisti. Battaglia per la libertà di stampa” (fa riferimento al Congresso della FNSI di Grado-Gorizia del giugno 1968;
foglio di giornale (non identificato) con l’articolo “Il gigante cambia pelle”, corrispondenza da New York di Mauro Lucentini, [gennaio 1968].
Note
Gli articoli sono a firma “Timone”, pseudonimo di Arturo Chiodi; gli appunti manoscritti, le pagine sottolineate e la raccolta di materiale di lavoro documentano la particolare attenzione di Donat-Cattin all’inchiesta.