Fondazione Carlo Donat-Cattin - Polo del '900

Copia di lettera di Carlo Donat-Cattin al direttore de «L'Espresso» Livio Zanetti, Roma 31 ottobre 1975

Unità archivistica
  • Segnatura archivistica

    FCDC TO Archivio Carlo Donat-Cattin 933

  • Data

    31/10/1975

  • Contenuto

    "Il servizio di Alberto Statera su un incontro che ha avuto con me, ha molti aspetti che apprezzo, ma necessita almeno di due precisazioni.
    Se Statera mi avesse fatto osservare che quando ero al ministero del lavoro, avevo preteso che la Gepi si accollasse il disastro tessile localizzato nel mio collegio elettorale, gli avrei risposto che la sua osservazione non corrispondeva al vero.
    Nella provincia di Torino la Gepi è entrata allora nel Lanificio Bona e poi (credo in epoca posteriore alla mia permanenza in Via Flavia) nella Remmert; in provincia di Novara ha disarticolato la Rossari & Varzi insieme con alcune aziende private; in provincia di Vercelli, dove si concentrano intorno a Biella le difficoltà tessili, non credo abbia messo piede.
    La seconda precisazione riguarda il senso della politica industriale che intendo sostenere in ordine al problema dell'occupazione: il criterio è quello della difesa del livello globale dell'occupazione e non della difesa punto per punto ed è inoltre quello della difesa territoriale dei centri di lavoro, anche diversificandoli.
    Poiché sono convinto di questi indirizzi escludo di aver affermato che esistono "periodi nei quali non c'è alternativa ai licenziamenti". Questa affermazione può riguardare la singola azienda, ma non il sistema. Ho ricordato a Statera, tra l'altro, che ancora oggi, in piena crisi, gli uffici del collocamento in Piemonte avviano ogni mese al lavoro circa 10 mila persone.
    Sarò grato se mi si vorrà dare atto di queste precisazioni".

  • Note

    carta intestata "Il Ministro per l'Industria il commercio e l'artigianato"; firma autografa


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