Fondazione Carlo Donat-Cattin - Polo del '900

Minuta di lettera di Carlo Donat-Cattin al presidente del Consiglio dei Ministri Mariano Rumor, Roma 13 settembre 1974

Unità archivistica
  • Segnatura archivistica

    FCDC TO Archivio Carlo Donat-Cattin 968

  • Data

    13/09/1974

  • Contenuto

    "Mi dicono Gullotti e Bertoldi che parleranno con te, lunedì prossimo, della Gazzetta del Popolo; e mi è pure stato detto di una tua ostilità ad una soluzione che coinvolga le partecipazioni statali.
    Uccellini pettegoli parlano di avversioni, che sarebbero state prese in considerazione, da parte di Calleri e di Sarti, credo per ragioni locali, che partirebbero da una valutazione errata, che è quella di un mio predominio nel giornale.
    Tu sai che io sostengo questa battaglia per un motivo di libertà, per non rimanere nella vasta area piemontese con una sola testata, dopo avere avuto dalla Gazzetta molto più attacchi che valorizzazioni; come capiterebbe anche in avvenire forse per la mia vocazione minoritaria.
    Stiamo dunque al problema nei suoi dati reali.
    O noi, prima di una seria legge sull'editoria, lasciamo concentrare o una per una affossiamo una serie di testate - e parlo di quelle con una precisa funzione, com'è il caso della Gazzetta, che impedisce il monopolio in un'ampia regione - oppure procediamo a interventi conservativi, anche con l'intenzione di ristabilire un determinato livello di efficienza, per fare in modo che la legge non operi in un cimitero e non diventi quindi risibile.
    Per agire nel secondo dei modi indicati contenendo la spinta concentrazionaria, sembra necessario ricorrere in qualche misura all'impresa pubblica: per un compito transitorio, da rivedere dopo l'approvazione della legge sull'editoria.
    Non so quanto sia riuscito a rendere un concetto per me irrinunciabile nell'attuale situazione italiana in ordine ad una delle libertà fondamentali. Per questa questione di fondo, in ogni caso, per i suoi riflessi nell'ambito piemontese - non clientelari, ma politici - mi sento impegnato nel caso senza riserve con l'obbligo di trarre le debite conseguenze sul comportamento di chi in qualche modo può incidere sul problema; ti invito a tenerne conto, anche in ragione di una amicizia e di una lealtà che non sono mai venute meno e che non desidero incrinare, specie nelle difficili condizioni generali odierne. Avrei voluto parlarti della questione, ma non lo pretendo, pur tenendomi a disposizione".

  • Note

    pubblicata in L'Italia di Donat-Cattin, cit.


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