Minuta di lettera di Carlo Donat-Cattin a Giuseppe Pella, 9 luglio 1958
Unità archivistica
Segnatura archivistica
FCDC TO Archivio Carlo Donat-Cattin 1017
Data
09/07/1958
Contenuto
"Ho letto, in un articolo di Cavicchioli, su Oggi: "Esiste un'alternativa: un governo di centro-sinistra che si valesse della collaborazione del PLI. Ma si tratta, almeno per ora, di una possibilità soltanto teorica. Durante la campagna elettorale fra Dc e PLI si è scavato un solco troppo profondo perché si possa colmarlo tanto presto. Questa opinione è condivisa da quasi tutti i più qualificati dirigenti democristiani. Soltanto due oratori hanno messo l'accento su questa alternativa: Pella e Scelba. Pella tuttavia ha posto la questione soltanto su un piano teorico, perché ritiene che, almeno per ora, l'invito ai liberali debba assumere più che altro un significato di correttezza politica. Scelba invece sembra credere alla possibilità di una rinascita del quadripartito.
Pella durante il suo intervento ha tracciato anche le linee fondamentali di quella che dovrebbe essere la politica economica e sociale del nuovo governo. Ha detto che "bisogna avere il coraggio di dimenticare il piano Vanoni, perché un piano Vanoni non esiste: si trattava di uno schema al quale avrebbe dovuto fare seguito un piano vero e proprio. Ma l'ipoteca politica posta su di esso dall'estrema sinistra ne ha inaridito le possibilità di sviluppo. Inoltre, negli ultimi anni, le cifre ipotizzate sono state scavalcate dagli avvenimenti; basterebbe l'istituzione del Mercato Comune a suggerire la necessità di un ampio riesame". E' quindi necessario accantonare per sempre il cosiddetto piano Vanoni e preparare un nuovo organico programma di sviluppo del reddito e dell'occupazione. Il ministro degli esteri ha quindi condensato in otto punti quello che potrebbe diventare il "piano Pella" per il risanamento dell'economia nazionale".
Chiedo troppo se ti prego di precisare il tuo pensiero in merito a questa interpretazione del tuo intervento in Consiglio Nazionale?"
Allegato: testo dell'intervento di Pella in Consiglio Nazionale Dc del 10 giugno 1958.