Minuta di lettera di Carlo Donat-Cattin al presidente del gruppo parlamentare Dc della Camera Flaminio Piccoli , Roma 14 febbraio 1973
Unità archivistica
Segnatura archivistica
FCDC TO Archivio Carlo Donat-Cattin 1111
Data
14/02/1973
Contenuto
"Non intendiamo sostituirci al giudizio del Direttivo sulla vicenda relativa all'emendamento dell'art. 3 del provvedimento sui fondi rustici, di cui siamo firmatari insieme all'on. Fracanzani; riteniamo peraltro nostro dovere farti presenti le ragioni che ci hanno spinto a proporre alcuni emendamenti al disegno di legge, ed in particolare il complesso di motivi per i quali abbiamo ritirato l'emendamento all'art. 3.
Non abbiamo certamente inteso creare pretestuose difficoltà al governo, né ci siamo nascosti dietro il voto segreto; abbiamo firmato apertamente, infatti, una proposta che riflette la linea corrispondente al programma e a tante recenti dichiarazioni del partito, che si colloca nel filone regionalista, riconoscendo alle Regioni una specifica competenza nell'attuazione delle norme stabilite dalla legge nazionale.
Questo riconoscimento alle Regioni non può essere fondatamente negato con polemici riferimenti a sentenze della Corte Costituzionale, che riteniamo peraltro superati dal nostro esplicito riferimento al 2° comma dell'art. 117 della Costituzione; la linea regionalista, inoltre, trova larga rispondenza nelle posizioni assunte da numerosi Consigli regionali e dalle organizzazioni sindacali operanti nel settore dell'agricoltura.
Questa nostra posizione non è stata contrastata nel suo valore politico, ma vi si è opposta una difficoltà derivante, in sostanza, dalla formula di governo.
Abbiamo ricercato con buona volontà un punto di incontro tra diverse esigenze e non c'è in noi difficoltà a riconoscere il tuo impegno per concretare una norma di compromesso: una conclusione positiva del nostro interno confronto è stata forse resa impossibile alla fine anche dalla non prevista rapidità del voto parlamentare.
Per quanto riguarda il nostro comportamento, in altre occasioni hai dato atto della nostra lealtà e della continuità di presenza in Parlamento, a sostegno delle iniziative assunte, anche se è nota la nostra posizione contraria alla formula di governo e non altrettanto nota l'assenza dal Parlamento di sostenitori e sostenuti dal governo; peraltro abbiamo ritenuto - senza forzare questa interpretazione - che esistano seri margini per un responsabile apporto parlamentare alla formulazione delle leggi e che entro questi limiti sia possibile operare.
In tali limiti si possono avere compromessi, o, eccezionalmente, divergenze nell'espressione del voto. Sfugge a noi il motivo per il quale tali divergenze siano accettate quando nascono nel segno corporativo e rifiutate quando assurgono ad un valore politicamente più qualificato.
Se si riteneva che, nel caso dell'art. 3, non esistessero questi margini, essendo di fronte ad una questione che si considerava di particolare impegno politico, si sarebbe dovuta applicare al voto la questione di fiducia, poiché la posizione del governo contrasta con la linea regionalista della Democrazia cristiana in conseguenza della pressione e dell'esigenza della componente liberale. A questo richiamo non ci saremmo sottratti, come non ci siamo sottratti a non ci sottrarremo al dovere di ricercare una posizione di convergenza per tutta la Dc.
Dobbiamo infine rilevare che la decisione del Direttivo, il quale ha considerato in modo diverso la responsabilità degli altri firmatari rispetto a quella di Fracanzani e Donat-Cattin, ci ha sorpreso per questo aspetto e per la sua sproporzione; quella decisione potrebbe infatti apparire ispirata da ragioni polemiche che prescindono dalla esatta valutazione della complessa vicenda, mentre più di un commentatore politico la collega a interessi congressuali.
Ti preghiamo pertanto di voler riesaminare la situazione e le decisioni assunte in particolare per quanto riguarda l'amico Fracanzani, col quale ci lega in questo momento la più stretta solidarietà, informando il Comitato direttivo di queste nostre considerazioni nella certezza che ciascun componente vorrà tenerle presente al di fuori di ogni animosità".
Note
pubblicata in L'Italia di Donat-Cattin. Gli anni caldi della Prima Repubblica nel carteggio inedito con Moro, Fanfani, Rumor, Forlani, Andreotti, Piccoli, Zaccagnini, Cossiga, De Mita (1960-1991), a cura di V. Mosca e A. Parola, Marsilio, Venezia 2012