Fondazione Carlo Donat-Cattin - Polo del '900

Minuta di lettera di Carlo Donat-Cattin al segretario politico della Dc Flaminio Piccoli, Roma 10 ottobre 1980

Unità archivistica
  • Segnatura archivistica

    FCDC TO Archivio Carlo Donat-Cattin 1262

  • Data

    10/10/1980

  • Contenuto

    Risponde alla lettera di Piccoli del 7 ottobre, in allegato.
    "Proprio per non dar corso a vociferazioni interessate, è bene che tu sappia che a nessuno e in nessun luogo ho espresso il giudizio del quale tu mi scrivi sul tuo discorso di Salerno. Anche perché non l'ho letto.
    Prima che tu parlassi a Salerno, ho detto a Vittorino Colombo che sarebbe stata opportuna in quella sede una tua precisazione in ordine alle ripetute "interpretazioni" di Galloni (che sarebbe meglio definire deformazioni se vogliamo rendere testimonianza alla verità) circa la questione delle pregiudiziali verso il partito comunista. La nostra posizione è notoriamente tale da escludere pregiudiziali prepolitiche verso il Pci, mentre afferma non possibile sul terreno politico la partecipazione della Dc a governi di ogni grado con il Pci senza che si verifichino sostanziali cambiamenti della sua posizione politica.
    Galloni quando scrive all'Unità o risponde alle domande di Paese Sera intende il non aver pregiudiziali, non escludere nell'immediato o nel futuro prossimo - cioè senza i cambiamenti sostanziali di cui ho detto prima - la formazione di governi tra la Dc e il Pci; su questa posizione ancora l'Unità di oggi richiama l'attenzione. E su questa posizione dissi, sabato 4 ottobre u.s. a Vittorino Colombo che sarebbe stata opportuna una tua precisazione.
    La precisazione l'ho rilevata nel vedere e sentire domenica sera alle ore 20 il TG1. Non ho poi avuto tempo di leggere il testo sul Popolo, non ho fatto commenti diversi da quello espresso a Vittorino Colombo e a Luciano Faraguti che il passaggio del tuo discorso di Salerno che esclude il governo con il Pci dal novero delle possibilità, non era stato raccolto o era stato raccolto in tono minore dalla stampa.
    Sarei curioso di sapere chi, mestando, ti ha riferito diversamente; ho letto stamane sul Popolo il sunto della tua relazione in Direzione e ritengo di poterlo condividere dalla prima all'ultima parola così come il comunicato. Devo però notare che della proposta di comunicato non ho avuto la possibilità di una valutazione preventiva. E devo aggiungere che la ripercussione di stampa è quasi in tutti i settori di radicale distorsione, anche con riferimento ad intese, delle quali ho notizie - per i modi, le linee, la ripartizione di potere - appunto dai giornali.
    So benissimo che quando la divisione Bari arrivava scappando a Valona, i bollettini dello Stato maggiore parlavano di successi sul fronte franco-albanese. E il nostro amico Giovanni Galloni è un po' in quelle condizioni. Ma non vorrei che la parte sostanziale ed assai evidente della sua manovra, che è quella di stancheggiare i socialisti, giungesse a qualche successo. Poiché se l'on. Craxi cambia il rapporto con la Dc o esce meno forte dal congresso del suo partito, non ha molta importanza che i primi sconfitti siamo noi: sarebbe sconfitta e in pericolo la democrazia in Italia.
    Per il resto, che è fumo, le prediche possono essere rovesciate e reciproche, e perciò ricambio i cordiali saluti".

  • Note

    "Riservata personale"; pubblicate in L'Italia di Donat-Cattin. Gli anni caldi della Prima Repubblica nel carteggio inedito con Moro, Fanfani, Rumor, Forlani, Andreotti, Piccoli, Zaccagnini, Cossiga, De Mita (1960-1991), a cura di V. Mosca e A. Parola, Marsilio, Venezia 2012


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