Fondazione Carlo Donat-Cattin - Polo del '900

Minuta di lettera di Carlo Donat-Cattin al vice presidente del Consiglio Arnaldo Forlani, Roma 8 febbraio 1985

Unità archivistica
  • Segnatura archivistica

    FCDC TO Archivio Carlo Donat-Cattin 1380

  • Data

    08/02/1985

  • Contenuto

    "Consentimi di chiedere ancora a te con insistenza, dopo averne parlato ieri con De Mita, che non ha contrarietà, un colloquio prima della riunione del Consiglio nazionale, al quale partecipate tu e il segretario politico.
    Insieme con Gianni Fontana ho espresso ieri al segretario la posizione della minoranza di Forze Nuove in ordine all'eventuale partecipazione ad una gestione unitaria: per quel che riguarda le funzioni da esercitare in essa ai maggiori livelli e per quel che riguarda l'esame e la definizione delle norme e dei comportamenti perché, in corrispondenza col presidenzialismo introdotto nel partito a tutti i livelli, gli organi collegiali acquisiscano poteri bilancianti ed effettiva vitalità. Abbiamo anche insistito perché lo Statuto sia sempre osservato.
    La conversazione a noi è parsa costruttiva. Gianni Fontana ed io abbiamo tratto l'impressione, tra l'altro, che De Mita si sia persuaso della nostra impossibilità ad accedere a proposte diverse, quanto alle funzioni, da quella dell'inserimento di Sandro Fontana nella segreteria e nell'Ufficio politico. De Mita, al termine, si è dichiarato consenziente ed ha aggiunto che, sull'istante, lo sei anche tu: avrebbe sentito altri e lunedì prossimo dovremmo concludere in positivo o in negativo.
    Noi avevamo detto in partenza al segretario che, nel caso dell'impossibilità di un accordo, avremo resa pubblica la nostra intenzione di mantenere una posizione di sostegno alla Segreteria stessa fino alla conclusione della campagna elettorale.
    Non abbiamo tuttavia una buona impressione dei mutamenti che stanno intervenendo in ordine agli indirizzi: è a noi presente la rettifica del segretario dopo la Direzione dell'11 gennaio nella quale assicurò tranquillità al Governo fino al 12 maggio: dopo si sarebbe discusso tutto; rettifica nel senso che non del Governo soltanto si sarebbe ridiscusso, ma della sussistenza dell'alleanza democratica. Ho in mente, ancor più, quel che mi viene riferito come pensiero espresso dai Presidenti dei Gruppi del nostro partito al Senato e alla Camera (l'alleanza con i socialisti è all'esaurimento), affermando Mancino di dedurre il concetto dall'ultima riunione dell'Ufficio politico.
    Se l'unità di gestione della Dc appare utile per la campagna elettorale, valuta tu stesso quanti sia opportuna per contribuire a non interrompere, ma a difendere e a sviluppare l'indirizzo dell'alleanza democratica. Potresti perciò agire di conseguenza, né ti mancano argomenti e mezzi per forzare, ove occorra, rispetto a resistenze che a noi sono apparse residuali.
    Aspetto una tua risposta per il colloquio a tre.
    Con amicizia e cordialità
    P.S. è bene che tu sappia che intendiamo presentare in Consiglio nazionale un breve documento per impegni di partito a breve termine: voto palese, finanza locale, passaggio da documenti generali ad articolati di legge e ad azioni specifiche coordinate e per attuare l'annunciata iniziativa sulla politica economico-sociale".

  • Note

    pubblicata in L'Italia di Donat-Cattin. Gli anni caldi della Prima Repubblica nel carteggio inedito con Moro, Fanfani, Rumor, Forlani, Andreotti, Piccoli, Zaccagnini, Cossiga, De Mita (1960-1991), a cura di V. Mosca e A. Parola, Marsilio, Venezia 2012


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