Fondazione Carlo Donat-Cattin - Polo del '900

Copia di lettera di Carlo Donat-Cattin al Presidente del Consiglio Ciriaco De Mita, Roma 22 marzo 1989

Unità archivistica
  • Segnatura archivistica

    FCDC TO Archivio Carlo Donat-Cattin 1475

  • Data

    22/03/1989

  • Contenuto

    "Non condivido il testo di provvedimento sulla Sanità neppure nella versione che é stata ieri pomeriggio aggiustata dai funzionari della Presidenza con la collaborazione del mio direttore generale dott. Paderni.
    Non si tratta delle questioni economiche. Le questioni tickets, ripeto, la Presidenza del Consiglio le negoziò con i sindacati e se la veda con gli stessi.
    A me preme la parte strutturale; si delineano due concezioni che non so come possano essere mediate: da un lato il Ministero e il ministro della Sanità intendono razionalizzare il sistema organicamente nel quadro delle competenze costituzionali; da un altro si vogliono atti di centralizzazione in parte chiaramente non costituzionali, non riesco a capire per quale scopo. E' certo che, all'esterno, si agitano molti interessi diretti a scardinare il sistema pubblico e quindi al ritorno di due medicine: quella dei poveri e quella di chi ha mezzi.
    Se ho ben capito, col disegno di legge o decreto-legge sulla sanità, il ministero é posto sotto tutela.
    Chi presenta lo strumento legislative e fa la relazione? Lo strumento legislativo é stato redatto non da noi. Noi abbiamo trasmesso informalmente un testo, ampiamente disatteso dopo che era stato pubblicizzato uno schema redatto da una Commissione di esperti della Presidenza del Consiglio. Successivamente ho ricevuto, con invito alla massima riservatezza, un documento già esaminato dal Consiglio di gabinetto che, peraltro, mi è stato esibito ieri da giornalisti, ai quali ho chiesto fotocopia, ottenendola (quale riservatezza?). In un terzo tempo ancora, ieri pomeriggio i tuoi funzionari hanno apportato alcune modificazioni significative, ma tralasciato punti essenziali o recepiti solo in parte istituti che consideriamo necessari.
    Esempio - La responsabilizzazione delle Regioni deve intervenire se in quanto esse siano titolari e quindi proprietarie e amministratrici del Fondo; la Corte Costituzionale eccepirà quando vedrà che l'amministrazione del Fondo ha le regioni in minoranza ed è presieduta dal ministro della Sanità.
    La responsabilizzazione ha, per noi, strumenti giuridici e amministrativi limpidi: l'agenzia regionale, che fiancheggerà l'assessorato, diretta da un tecnico, che garantisce la continuità, la quale - oltre a svolgere funzione di scala regionale come lo smaltimento regionale dei rifiuti, la sovraintendenza sui beni immobiliari acquisiti dalle Ipab ospedaliere etc. - convalida i bilanci delle aziende Usl e ospedaliere.
    Tutto questo è stato omesso. Le Regioni sono punite sottraendo addirittura dalla loro competenza i maggiori ospedali:
    con un degrado, nel distacco, della restante medicina.
    2° esempio - Perchè si omettono prescrizioni come l'abolizione degli attuali incentivi sostituiti dai DRG e l'introduzione di altri istituti che si sa essere pressoché impossibile ottenere in sede contrattuale e che permetterebbero una forte razionalizzazione ed economia?
    Come tentativo, ti mando un testo dello schema "aggiustato" ieri con emendamenti proposti, che esprimono da sé le ragioni della non condivisione.
    Nello stesso tempo invio alla Presidenza il Piano Sanitario Nazionale, convalidato dal parere positivo espresso dal Consiglio Sanitario Nazionale e il testo del d.d.l. che la legge
    595 del 1985 prevede debba accompagnare il Piano.
    Cordialmente
    Carlo Donat-Cattin
    P.S. - Il C.S.N., che è, per legge, organo consultivo dell'intero governo sulla politica sanitaria, ha espresso ieri notevole rammarico (uso un termine eufemistico) per non aver ricevuto la
    benché minima risposta ad una richiesta di essere ascoltato mentre circolano documenti autentici che testimoniano forti e contrastanti volontà di cambiamento. Ieri ha approvato - con la mia
    astensione - un ordine del giorno che allego in copia.
    N.B. - Insisto perchè sia variato il livello dei contributi; allego le proposte già formulato: valgono più di l600 miliardi.
    E insisto per una presenza della Sanità, or ora cancellata, all'INPS.
    Faccio notare soprattutto che il criterio ripetuto per individuare i poveri serve a far aumentare il numero degli esenti: per via del regime della separazione dei beni. Occorre integrare con la indicazione che abbiamo formulato: il sindaco deve far riferimento al reddito degli altri componenti il nucleo famigliare o del convivente.
    Allego la nota già inviata".

  • Note

    carta intestata "Il Ministro della Sanità"; firma autografa; pubblicata in L'Italia di Donat-Cattin. Gli anni caldi della Prima Repubblica nel carteggio inedito con Moro, Fanfani, Rumor, Forlani, Andreotti, Piccoli, Zaccagnini, Cossiga, De Mita (1960-1991), a cura di V. Mosca e A. Parola, Marsilio, Venezia 2012


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