ANCR - Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza - Polo del '900
ANEI/IMI
Fondo
Storia archivistica
Nell’anno 2009, per volontà dell’allora Presidente ANEI, Pensiero Acutis, verificata la disponibilità dell’ANCR, il fondo fu ricoverato e ospitato nel deposito sotterraneo dell’ANCR a causa della perdita della sede sociale dell’Associazione, attiva sin dal 1945. Successivamente nel 2020 è stata formalizzata una donazione all’ANCR. Nel 2021, grazie a un finanziamento della Regione Piemonte, se ne è avviata la sistemazione in quanto offre significativi aspetti di interesse archivistico per la presenza di una documentazione che permette di ricostruire non solo la storia dell’associazione ma anche di aspetti e vicende del secondo dopoguerra. Si pone quindi anche in relazione con altri fondi archivistici sulla storia degli IMI presenti in ANCR e con il fondo di interviste filmate a sopravvissuti raccolte nel primo decennio del XXI secolo.
Descrizione
Il fondo archivistico ANEI (Associazione Nazionale ex Internati Militari) sezione di Torino, è conservato presso l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza (Torino, via del Carmine 13). Fanno parte di questo fondo anche 7000 schede personali degli associati in molti casi con allegata una piccola fotografia, qui digitalizzate e rese fruibili. La lettura di queste schede, che possono sembrare a prima vista una mera raccolta di dati sulle persone associate, offre tutta una serie di possibilità di ricerca sia ai familiari che agli studiosi che vorranno affrontare questo argomento. Se ne ricavano informazioni riguardo ai campi di internamento (Stammlager o Oflag con le relative sigle) e alla loro dislocazione, luoghi di cattura, evasioni o fughe, date di liberazione e di rimpatrio che spesso non sono coincidenti e se la liberazione sia avvenuta per opera delle truppe inglesi, sovietiche o americane. Se ne possono trarre informazioni utili sugli associati: la loro provenienza, residenza, professione e grado militare raggiunto, se politici, se rastrellati (anche donne, quindi anche civili), quanti di loro abbiano ottenuto il brevetto di Volontari della Libertà. Mentre gli internati militari vengono catturati tutti nei giorni successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943, i civili rastrellati vengono presi nel corso del 1944. Molti sono iscritti fin dal 1945 anche se l’Associazione è stata istituita ufficialmente nel 1946 e sancita definitivamente nel 1948. Nelle memorie orali di Acutis, si parla comunque di una prima sede presso piazza Bernini, già nel 1945. La vicenda degli IMI (ex internati militari italiani), che coinvolse dopo l’8 settembre 1943 più di 700.000 militari italiani, catturati dai tedeschi e deportati nei lager nazisti, utilizzati come lavoratori coatti per quanto riguarda i soldati semplici o come prigionieri per gli ufficiali, dei quali ben 600.000 si rifiutarono di aderire alla repubblica di Salò e a collaborare con i nazisti andando incontro a condizioni più dure di detenzione, ha subíto già a partire dall’immediato dopoguerra una sorta di damnatio memoriae in quanto considerati soldati di un esercito sconfitto ingloriosamente e non capaci di una resistenza attiva.
La storia degli IMI è stata a lungo dimenticata e emarginata.