Giovanni Perno scriveva con la sua Nikon.
Fotoreporter della «Gazzetta del Popolo» dagli inizi degli anni '60, Perno, allievo di Luigi Bertazzini, crede nella fotografia di cronaca, nel suo valore di fonte storica.
Torino è la sua città: la ritrae nel libro 1945-1955: Dieci anni della nostra vita attraverso le immagini di Torino dopoguerra; ne centra con l’immediatezza dell’obiettivo i più acuti aspetti sociali e la cronaca degli anni Settanta e Ottanta, senza trattenersi, nel suo peregrinare giornaliero, dal fissare l’arrotino in Via Garibaldi o la nevicata ai Quartieri; cura con l’entusiasmo che gli è proprio il progetto del settimanale «Città» dopo la dolorosissima morte della sua «Gazzetta del Popolo».
Gli scatti riprendono eventi, fatti di cronaca e spaccati della città e del territorio, di cui Perno sa riprendere aspetti inediti e fortemente espressivi, in anni di grandi trasformazioni, fermenti e inquietudini: attraverso il suo obiettivo scorrono cortei e manifestazioni, i fatti di cronaca, il mondo del lavoro, dell'industria, i personaggi della società, della politica e dello spettacolo, immagini di costume, della città e del Piemonte.
La Fondazione ha realizzato l'intervento di catalogazione, ordinamento e inventariazione e la digitalizzazione della raccolta dei negativi. È in programma l'intervento sulla raccolta delle stampe.