Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino

"La formazione dello Stato italiano". Relatore: Francesco Traniello. Torino, mercoledì 19 novembre 1996

Unità archivistica
  • Tipologia
    Unità archivistica
  • Data
    19 novembre 1996
  • Descrizione
    Relazione della prof.ssa Giovanna Zincone dal titolo “Cittadinanza” tenuta il 12 novembre 1996 nell’ambito della scuola di formazione civile e politica
    L’impostazione del contributo si fonda sul duplice obiettivo di fornire strumenti di conoscenza dell’evoluzione del concetto di Cittadinanza e di stimolare la riflessione attraverso l’offerta ai partecipanti di quesiti ancora del tutto aperti. Storicamente il concetto è attribuito a Thomas H. Marshall che nel 1949 osserva il carattere innovativo dei regimi del xx secolo dove i cittadini si distinguono per il fatto di possedere non solo diritti civili e politici ma anche diritti sociali. Viene posto in evidenza come la teoria della cittadinanza sia concepita da Marshall come un’alternativa al Marxismo di tipo culturale e riformista e come un argine contro l’aggressione liberista allo stato sociale. Osservando le principali critiche scientifiche mosse a Marshall, Zincone evidenzia le nuove applicazioni del concetto, che hanno forti contenuti politici, e come la Cittadinanza non sia stata sempre una conquista dei deboli ma spesso un’astuzia dei forti, uno strumento manipolatorio; non sempre un ammortizzatore del conflitto ma spesso invece la posta in gioco. Ella sostiene che la presenza o assenza di diritti degli immigrati, la competizione economica internazionale, gli organismi sovranazionali e la loro capacità o incapacità decisionale sono tutti fattori che sottraggono le sorti della Cittadinanza al controllo dello Stato nazione e che fanno insieme intravvedere possibili mutamenti e modi di indirizzarli.
    In conclusione Zincone domanda: cosa succede se forti flussi migratori magari con alte componenti di irregolari si combinano con una forte competizione economica internazionale e la richiesta di ridurre gli oneri sociali? Se si combinano con l’aumento del più mobile capitale finanziario? Se si accompagnano alla sfida del decentramento produttivo fuori degli stati dell’Unione Europea?

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