Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino
"La partecipazione politica", Alfio Mastropaolo, Torino, lunedì 14 aprile 1998
Unità archivistica
Tipologia
Unità archivistica
Data
14 aprile 1998
Descrizione
Relazione di Alfio Mastropaolo “La partecipazione politica” del 10 dicembre 1996 tenuta nell’ambito della Scuola di formazione civile e politica.
Il comportamento dei politici è simile a quello dei pesci in un acquario: girano tranquillamente indifferenti a quello che succede all'esterno. Le esigenze dei politici e le loro logiche sono diverse da quelle dei cittadini, la loro preoccupazione è quella di essere rieletti. Il primo aspetto da considerare per la partecipazione politica è l' autoreferenzialità della politica. In sintesi i motivi della crisi di partecipazione: La gente ha la pancia piena e non vede più i grandi motivi che l'hanno spinta ( suffragio universale, stato sociale..) I cittadini sono più acculturati e le loro richieste sono più sofisticate e personalizzate, mancano i denominatori comuni che spingano alla unificazione Sono cambiati i processi produttivi la grande fabbrica non esiste più, i consumi sono sempre più differenziati E' cambiato il modello con cui si interpreta la realtà si è passati dalla lotta alla diseguaglianza al “fai da te”. La critica alle inefficienze dello stato sociale ha portato alla esaltazione del liberismo assoluto e alla valorizzazione del mercato, La mercificazione della politica: la democrazia assume come valore fondamentale il successo elettorale ed i partiti scoprono che costa meno uno spot televisivo che creare una partecipazione politica con gente che fa carriera politica e che può diventare ingombrante al leader del partito. La democrazia è trattata come si tratta un mercato, mentre la politica in democrazia dovrebbe suscitare consenso e partecipazione. Ci troviamo di fronte a emergenze planetarie come la questione ecologica,quella demografica e occupazionale; si tratta di dire ai cittadini che probabilmente devono rinunciare a parte dei loro redditi e delle loro comodità per permettere a tutti di lavorare e di vivere. Solo la politica può fare questa operazione. Bisogna ripartire da questa considerazione e quanta più gente lo vorrà fare tanto prima i politici scopriranno che stanno rinunciando a una risorsa preziosa.