Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino

"Ripensamento del welfare", Chiara Saraceno, Torino, mercoledì 16 aprile 1998

Unità archivistica
  • Tipologia
    Unità archivistica
  • Data
    16 aprile 1998
  • Descrizione
    Relazione di Chiara Saraceno “Il ripensamento del welfare” del 16 aprile 1998 tenuta nell’ambito della Scuola di formazione civile e politica.
    Il modello di organizzazione sociale statuale che chiamiamo Welfare State è tipico dell’Europa occidentale e si basa sul principio che lo Stato si rende garante della protezione e della salvaguardia dei rischi e dei bisogni dei suoi cittadini nel corso di tutto il ciclo della vita.
    Tre grandi sistemi costituiscono l’impianto originario del Welfare centrato sulla protezione dei lavoratori: il sistema di protezione dalla disoccupazione, la tutela dell’invalidità sul lavoro e il sistema pensionistico. Solo in un secondo momento si istituirà il sistema di protezione dalla malattia.
    Nei primi decenni del ‘900, tuttavia, quasi tutti i paesi europei si trovano a dover far fronte all’impoverimento delle famiglie operaie dovuto alle disuguaglianze salariali e alla natalità incentivata anche per sostenere gli sforzi bellici. Il modello di welfare lavoristico viene così allargato ai componenti della famiglia la quale assume la funzione di mediatrice tra il possessore di reddito e gli altri componenti che non lo sono.
    La famiglia, definita “la gamba nascosta del welfare state”, diventa dunque nell’esperienza italiana in modo particolare, il punto nodale della redistribuzione del reddito da lavoro con il proliferarsi di disuguaglianze territoriali e sociali ben note e che vanno dalle incongruenze legate ai settori lavorativi di appartenenza, alle fasce d’età e di reddito per non parlare delle classificazioni delle diverse invalidità ecc.
    Assistiamo così ad una contraddizione esiziale per la quale il modello di Welfare pensato sulla redistribuzione a partire dal maschio adulto, lavoratore stabile e nell’età centrale e dagli anziani stia escludendo proprio chi è più diseguale come lo sono i bambini.

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