Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino

"Il ruolo dei mass media nella costruzione dei problemi", Diego Novelli, Torino, venerdì 27 novembre 1998

Unità archivistica
  • Tipologia
    Unità archivistica
  • Data
    27 novembre 1998
  • Descrizione
    Relazione di Diego Novelli “Il ruolo dei Mass media nella costruzione dei problemi” del 27 novembre 1998 tenuta nell’ambito della Scuola di formazione civile e politica.
    Diego Novelli giornalista, consigliere comunale e sindaco di Torino analizza il cambiamento del comportamento dei mass media con il passaggio del 1980, anno spartiacque tra una stagione in cui milioni di cittadini avevano dimostrato in tutti i settori della vita pubblica di voler cambiare e partecipare e gli anni in cui si tende a concentrare il potere nelle mani di pochi motivandolo con il decisionismo e l'efficienza
    I media decidono l'ordine degli argomenti da trattare (i fatti non citati non sono avvenuti)
    Si possono creare ondate di indignazione internazionale per fatti mai avvenuti ( Timisoara )
    Si possono creare ondate di drammatizzazione (Vermicino )
    Si crea il Minzolinismo: riferire con dovizia di particolari incontri segreti a cui il giornalista non ha partecipato, ma che gli sono stati riferiti da persone degne di fede (che non può riferire)
    In sostanza si sostituisce la notizia e l'analisi con la spettacolarizzazione.
    In questi ultimi 15 anni manca una analisi seria e globale della società in cui si vive, mentre la caduta dei regimi comunisti potrebbe portare a una critica pacata di quella parte politica. In Italia Berlusconi ritiene opportuno inventare un imminente pericolo comunista con il risultato che la sinistra si vergogna ad usare termini come classe e sfruttamento ritenendoli desueti e superati.
    Ci si dimentica che ci sono 11 milioni di persone costrette al secondo lavoro, che il 38% delle famiglie fanno i salti mortali per arrivare a fine mese, che ci sono 3 milioni di disoccupati e 7 milioni di lavoratori in nero.
    Questo a fronte di una popolazione in cui il 23% non ha conseguito la licenza elementare e il 62% non ha superato la V elementare; si impongono interventi per diminuire le diseguaglianze culturali, non solo per giustizia e solidarietà ma per efficienza e poter affrontare le sfide di rinnovamento tecnologico.
    Il 20% della popolazione mondiale non può continuare a possedere l' 80% delle proprietà e delle conoscenze mondiali, anche se questo stato di disinformazione è gradito alla classe dominante.
    Nelle risposte alle domande si sottolinea il basso livello culturale degli italiani sottolineando che la cultura è la corazza che ci difende dalla ingiustizia, mentre negli ultimi anni è cresciuto il livello di impreparazione e ignoranza anche nei rappresentanti politici a Montecitorio

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