Associazione culturale Vera Nocentini. Archivio - biblioteca storico - sindacale

Fondo Alberto Tridente

Subfondo
  • Tipologia
    Subfondo
  • Data
    1958 - 2015
  • Descrizione
    Introduzione

    Il lavoro di riordino del Fondo Alberto Tridente, comprendente l'archivio personale e di lavoro e l'archivio fotografico, è stato realizzato presso la Fondazione Vera Nocentini di Torino - inizialmente presso la sede di via Maria Cristina 50 e successivamente presso il Polo del 900 dove il fondo è attualmente conservato - con due incarichi affidati dalla Soprintendenza archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta all'archivista Marina Brondino rispettivamente nel 2014 (capitolato speciale prot. n.2888/37.31.16 del 29 dicembre 2014 decreto dirigenziale del Soprintendente Archivistico per il Piemonte e la Valle d'Aosta n. 13 del 29.12. 2014 - CIG Z6E1248098) e nel 2015 (capitolato speciale prot. n.3323/37.31.16 del 29 dicembre 2015, avente ad oggetto la conclusione del lavoro di inventariazione del fondo "Alberto Tridente" conservato presso la Fondazione Vera Nocentini di Torino, decreto dirigenziale del Soprintendente Archivistico per il Piemonte e la Valle d'Aosta n. 16 del 11.12.2015 - CIG Z7717A8568).
    Nel corso del 2015 (primo incarico) è stato portato a termine il riordino dell'archivio personale e di lavoro di Alberto Tridente (Venaria Reale (To), 29 giugno 1932 - Torino, 24 luglio 2012), sindacalista e parlamentare europeo distintosi particolarmente per il suo impegno nella riconversione delle industrie belliche e nel suo interesse per le questioni internazionali, a partire dalla direzione dell'Ufficio internazionale della Flm, e nella costruzione di rapporti di collaborazione e progettazione con l'America Latina. I 91 fascicoli che costituiscono l'archivio coprono un arco cronologico che va dal 1952 al 2012, anno della morte, con una raccolta di documentazione in allegato che conserva, oltre ai messaggi di cordoglio per la sua scomparsa, numerosi documenti raccolti dalla Fondazione su di lui, in particolare riguardanti iniziative commemorative.
    Nel corso del 2016 sono stati descritti e riordinati i 2137 fototipi che compongono l'archivio fotografico. I materiali fotografici conservati illustrano la personalità di Alberto Tridente, dall'infanzia alla maturità, la sua passione per la montagna e i suoi numerosi viaggi, le relazioni famigliari e amicali, coprendo un arco cronologico dal 1934 al 2011.
    Nel dicembre 2018, con il condizionamento dei materiali fotografici, si è concluso il lavoro affidato con il secondo incarico.
    A conclusione degli interventi di riordino è stato redatto un inventario complessivo comprendente una nota biografica e la bibliografia degli scritti di Alberto Tridente. Entrambi gli inventari - archivio delle carte personali e di lavoro e archivio fotografico - sono preceduti da una nota archivistica comprendente la rispettiva rappresentazione strutturale. L'archivio personale e di lavoro è corredato da un indice dei corrispondenti, mentre per l'archivio fotografico è stato curato un indice dei nomi citati nelle descrizioni.
    Sono stati allegati all'inventario due elenchi: Archivio fotografico. Elenco schedatura primo versamento - 2001, e un Elenco lascito librario. Quest'ultimo descrive il lascito della parte della biblioteca di lavoro di Alberto Tridente donata alla Fondazione.


    Nota biografica
    scritta con la collaborazione di Adriano Serafino.

    AVVERTENZA: La Nota rappresenta una sintesi, necessariamente succinta, della biografia di Alberto Tridente. Per ulteriori precisazioni e approfondimenti si rimanda alle descrizioni dei singoli fascicoli nell'inventario e all'autobiografia di Alberto Tridente, "Dalla parte dei diritti. Settanta anni di lotta", Rosenberg & Sellier, Torino, 2011 con prefazione di Gian Giacomo Migone.

    Alberto Tridente (Venaria Reale (To), 29 giugno 1932 - Torino, 24 luglio 2012) nasce da una famiglia operaia originaria di Corato di Bari stabilitasi nella cintura di Torino, nelle Case Operaie della Snia Viscosa di Altessano, dove erano impiegati alcuni suoi componenti. Inizia a lavorare molto presto, nel 1941, facendo diversi mestieri. Nell'ottobre del 1945 trova impiego come operaio in una piccola fabbrica metalmeccanica e aderisce attivamente al sindacato. Negli anni successivi cambia diversi posti di lavoro, sempre nello stesso settore, e infine è assunto alla Fiat Ferriere con la qualifica di operaio siderurgico di primo gruppo.
    Animatore di un gruppo di giovani dell'Azione cattolica, milita nella Democrazia Cristiana e diventa consigliere comunale di Venaria Reale tra il 1954 e il 1964.
    Nello stesso periodo assolve gli obblighi militari vivendo una intensa esperienza con la partecipazione alle operazioni militari relative all'annessione di Trieste all'Italia nell'ottobre del 1954.
    Completa gli studi secondari in corsi serali e nel 1957 viene selezionato per partecipare al corso annuale, della durata di nove mesi organizzato dal Centro Studi della Cisl a Firenze, dove ritornerà nel 1963 per un corso di formazione per dirigenti sindacali. Nel 1958 lascia il lavoro alla Fiat Ferriere e viene assunto dall'Unione di Torino con la qualifica di organizzatore di Zona cittadina della 2° categoria gruppo A, con un incarico in zona Leumann. Nella primavera dello stesso anno, alla vigilia del rinnovo annuale delle Commissioni Interne, si era concretizzata la seconda grave scissione sindacale alla Fiat, la maggioranza aveva seguito Edoardo Arrighi che fondava il Sindacato Italiano dell'automobile Sida, detto il sindacato giallo. Alberto Tridente è richiamato dal Corso di Firenze per collaborare alla formazione delle liste Fim Cisl attraverso le quali, secondo la linea indicata da Giulio Pastore, si ricostruirà il sindacato metalmeccanico Cisl alla Fiat e a Torino.
    Nella primavera del 1959, per la prima volta dopo undici anni, si rinnova il contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici. Nei giorni di sciopero nazionale, Alberto Tridente, con altri militanti, è fermato più volte all'alba e trattenuto in Questura. Con l'appoggio del cappellano del lavoro Carlo Carlevaris, sostiene il rappresentante Fim Cisl del comitato elettorale della Fiat Grandi Motori contro il decadimento della lista dei candidati della Fiom ponendosi in aperto contrasto con la Segreteria Provinciale che, con la Uil, firma un cedevole compromesso all'Unione Industriale. Le sue ferme contestazioni alle decisioni anti Fiom portano al suo allontanamento dalla Fim. Nonostante la durezza di questo scontro il Segretario della Cisl torinese Carlo Borra gli propone nuovi incarichi sindacali zonali che tra il 1959 e il 1961 svolge fuori Torino, nel Canavese e in Val di Susa. In quel periodo incontra i giovani contestatori cattolici del "Tamburino" di Rivoli, con i quali sperimenta i principi di lotta unitaria che va elaborando. Nel 1961, dopo un gran lavoro di base, pur essendo impegnato come operatore per altre categorie ma possedendo la tessera della Fim, è tra i leader della maggioranza che a sorpresa vince al Congresso Provinciale avviando una nuova stagione del sindacato metalmeccanico torinese. Dal 1961 entra a far parte della segreteria Fim Cisl provinciale di Torino presso la quale assumerà l'incarico di segretario generale dal 1968 al 1973. La sua azione è determinante per trasformare la strategia della Fim Cisl nel territorio, con la costruzione di Leghe con forte autonomia decisionale e responsabilità nella gestione del bilancio, un modello che aveva elaborato dopo i suoi viaggi in Germania e gli incontri con la federazione sindacale tedesca che rappresenta i lavoratori del settore metallurgico IG Metall (Industriegewerkschaft Metall).
    Dal 1964 al 1974 è nominato nella Giunta della Camera di Commercio di Torino in qualità di rappresentante dei lavoratori occupandosi in particolare di formazione professionale, entra a far parte del consiglio di amministrazione di alcuni istituti scolastici e partecipa a iniziative organizzate dall'Istituto Europeo per la Formazione Professionale. In questa veste promuove con successo un serrato dibattito sulla destinazione dei gettoni di presenza, che saranno devoluti all'Unione Cisl torinese.
    Fin dal 1955, quando per conto del sindacato partecipa a un convegno intersindacale europeo di giovani siderurgici in Lussemburgo, e successivamente con un viaggio negli Stati Uniti su invito del Department of Labor Bureau of International Labor Affairs tra luglio e agosto del 1966, va delineandosi un grande interesse nei riguardi delle questioni internazionali che caratterizzerà tutta l'attività di Alberto Tridente . L'anno successivo questo interesse si consolida con il suo contributo alla costituzione di un ponte di solidarietà con il sindacato clandestino spagnolo fra Torino e Barcellona (Fiat e Hispano-Olivetti) e prosegue nel 1973 in Argentina e Brasile, dove sono insediati impianti Fiat.
    Nel 1968 è inviato da Luigi Macario in Francia come osservatore della Federazione Nazionale Fim Cisl per seguire gli avvenimenti del Maggio francese. La sua relazione è diffusa in tutto il sindacato e utilizzata come materiale di discussione. Negli anni successivi si occuperà sempre più intensamente dell'organizzazione di attività internazionaliste, sia all'interno del sindacato quando diventa segretario nazionale della Fim Cisl, e poi nella Flm. Tra il 1975 e il 1982 compie vari viaggi di studio in tutti i paesi dell'Europa Occidentale e Orientale, nel Medio Oriente (Israele e Palestina), in Asia (Giappone e India) e in tutta l'America Latina, durante i quali conosce e avvia una collaborazione pluridecennale con l'ex-presidente del Brasile Lula (Luiz Iñàcio da Silva), allora dirigente metalmeccanico.
    Come testimoniano le carte conservate in archivio, un altro importante ambito di questioni affrontato da Alberto Tridente è rappresentato dall'impegno per la realizzazione di programmi di riconversione dell'industria bellica italiana ed europea. Come raccontato nell'autobiografia , la sensibilità verso questo problema risale al suo incontro con Achille Croce, giovane animatore del Movimento nonviolento valsusino e componente del direttivo Fim provinciale, e alla constatazione, durante un'assemblea alla Oto Melara , che da parte del sindacato non fosse coerente, dopo tante proteste contro il colpo di stato in Cile avvenuto nel 1973, che un'importante fabbrica italiana provvedesse a rifornire di armi i golpisti: "Nella segreteria nazionale Flm proposi che se ne discutesse a fondo, non senza contrasti da parte di coloro che, specie nella Fiom e nella Uilm, non percepivano ancora con chiarezza la contraddizione del produrre armi in cambio di occupazione, come se queste fossero prodotti come gli altri" .
    Alla fine degli anni Settanta Alberto Tridente vive una stagione di profonda crisi personale con la separazione dalla moglie. Al Congresso Nazionale della Fim Cisl del 1981 lascia gli incarichi in ottemperanza alle norme statutarie. Nello stesso anno conosce Anna Pelloso, che diventerà sua moglie e ne condividerà la vita sino alla fine. Nel 1982, in seguito al pensionamento dal sindacato, lascia Roma per tornare a Torino.
    Al suo ritorno in Piemonte gli viene proposta, da parte del preside della Facoltà di Scienze Politiche all'Università di Torino, una collaborazione come docente al corso di storia del lavoro, con lezioni sulla storia di alcuni sindacati europei e americani.
    Nella primavera del 1983 Mario Capanna, segretario del partito Democrazia Proletaria, gli propone la candidatura, come indipendente , alle elezioni legislative. Dopo un primo rifiuto, Tridente consente a candidarsi l'anno successivo alle elezioni amministrative e alle europee. Nel 1985 è eletto Consigliere Regionale del Piemonte come indipendente nelle liste di Democrazia Proletaria, ma in settembre sceglie di entrare al Parlamento europeo in sostituzione di Emilio Molinari. Come europarlamentare partecipa a missioni in Centro America.
    A partire dagli anni Novanta svolge prevalentemente attività di volontariato con organizzazioni non governative, in particolare Rete di Torino, e intensifica il suo impegno nella cooperazione internazionale. Nei primi anni 2000 promuove e assume il coordinamento del progetto denominato "100 città per 100 progetti per il Brasile", un programma con obiettivi di cooperazione bilaterale . In seguito, è nominato presidente di Hydroaid, un'associazione senza fini di lucro, il cui compito è formare specialisti e quadri per la gestione delle risorse idriche, del risanamento ambientale e del trattamento rifiuti nei paesi emergenti e in via di sviluppo.
    Dal 2010, con altri sindacalisti torinesi, anima il sito www.sindacalmente.org, e continua a dare il proprio contributo al sindacato anche collaborando con la Fondazione Vera Nocentini dove sceglie di depositare le proprie carte concorrendo al dibattito e alla conservazione della memoria storica del sindacato. Con questa finalità lavora alla stesura dell'autobiografia Dalla parte dei diritti. Settanta anni di lotta, che pubblica nel 2011 per i tipi di Rosenberg & Sellier, con la presentazione di Gian Giacomo Migone.
    Autore di numerosi scritti di carattere politico e sindacale, nel 2007 pubblica una raccolta di favole inventate per il figlio minore.
    La passione per la montagna lo accompagna per tutta la vita, anche negli ultimi anni gravati da patologie che affronta con grande forza d'animo, parlandone apertamente, fino alla morte, avvenuta a Torino il 24 luglio 2012.

    Di seguito si riporta il necrologio di Frank Schwalba - Hoth, scritto in occasione del servizio commemorativo per i parlamentari europei deceduti (Bruxelles, 4 giugno 2013), di cui si conserva copia nel fascicolo 163.allegato.1: "Alberto Tridente RBW, Italy (1985-1989) was born in summer 1932 and died in Turin three weeks after his 80th birthday. When we Greens entered for the first time in EP in 1984, we looked for partners to create a new political group. One of the first who became member of our Rainbow Group was the newly elected Alberto Tridente from the Italian Democrazia Proletaria. He described himself as a metal worker trade unionist who became a global citizen, anchored in the European solidarity movement. He stopped the delivery of Italian guns to the dictatorship in Chile, he linked Italian (and later on European) progressive Trade Unions with their Latin American counterparts and he became a friend of the trade union leader Lula, who later was elected President of Brazil. Alberto educated us on the conversion of military to civilian production and on solidarity with the oppressed around the world. He was radical in the positive sense: convinced, determined and intensive, but never aggressive".


    Bibliografia degli scritti di Alberto Tridente

    Si riporta una bibliografia sommaria degli scritti di Alberto Tridente che non ha alcuna pretesa di esaustività. Non sono inclusi i lavori pubblicati online (si faccia riferimento all'inventario per indicazioni sui lavori pubblicati in rete di cui si trova riscontro in archivio).
    Per approfondimenti si faccia inoltre riferimento ai materiali conservati nel fascicolo 163.6.12 intitolato "Bibliografia di Alberto Tridente".

    Dall'aggressione alla predica. L'offensiva antioperaia del padronato in Nuova Sinistra. Appunti torinesi, 1/3, gennaio marzo 1971, p.25
    Controllo operaio e produzione militare. Armi per uscire dalla crisi? Intervista a Tridente, segretario nazionale dell'Flm in il manifesto, 12 maggio 1977
    L'industria bellica italiana e le prospettive di controllo politico delle esportazioni di armi (corso 150 ore della Flm di Varese) settembre 1978
    Commercio delle armi e politica del disarmo. Testo della Tavola rotonda svoltasi il 24 maggio 1978 nella sede del Centro di Documentazione dei Cattolici Democratici, a cura di Giancarla Codrignani, Nino Pasti, Alberto Tridente, Roma, 1978
    Corsa agli armamenti e uso alternativo delle risorse / Labour party; presentazione e analisi della situazione italiana di Alberto Tridente, Nuove edizioni operaie, Roma, 1979
    O sindicato frente a Europa, traduzione di Marcia Teophilo, Renzo Mazzone, Palermo, Sao Paulo, 1980
    Dirigente metalùrgico europeu em viagem pela América Latina. Està a ser criado o internacionalismo sindical in Portugal Hoje, 15 agosto 1980, p.8
    La richiesta di affiliazione della Flm alla Fism. Relazione di Alberto Tridente, Segretario nazionale Flm, al diretttivo nazionale Flm, Roma, 17 dicembre 1980 in La Fiom e la politica internazionale, 1981
    Il problema della riconversione industriale nell'industria degli armamenti in Città e Regione. Difesa e Industria, n.7, 1981, pp.71-76
    Costruire la pace oggi: relazioni, interventi e documenti del Campo invernale di Agape (Prali), 26-12-1981/1-1-1982, a cura di Giorgio Rochat, Alberto Tridente, Ermanno Genre, Claudiana, Torino, [1982]
    Strategie e valori di riferimento dell'azione sindacale tra gli anni 1970-1980, sessione di studio del comitato direttivo della Fim Cisl di Milano, 13-14 ottobre, Pian dei Resinelli, sintesi delle relazioni di Alberto Tridente e altri, in supplemento a Milano Sindacale, n.16, 15 novembre 1983
    L'american way del ragionier Valletta. Ne parla un ex operaio Fiat e dirigente Flm, Alberto Tridente in il manifesto, 28 dicembre 1983
    La posta in gioco in Dipì dossier numero speciale, supplemento a DP Notizie, a.IV, n.15, 16 aprile 1984, pp.4-5
    Amandla: la lotta contro l'apartheid / Edgardo Pellegrini; introduzioni di Alberto Tridente e Alessandro Zanotelli, Nuove edizioni internazionali, Milano, 1985
    Polonia, una frontiera politica in il manifesto, 10 settembre 1988, p.12
    L'esperienza delle liste Arcobaleno in Biellesario, 5, 1989, p.33
    La triste parabola della Fim milanese (scritto con Adriano Serafino) in il manifesto, 17 gennaio 1990, p.10
    Disincanto, non disimpegno in Sintesi settimanale El Salvador. Settimanale di informazione sul Centroamerica, n.15, 31 maggio 1993
    Brasile, finestra aperta per cambiare gli equilibri in Lettera Fim 1/2004, pp.12-15
    Gorizia, il Primo Maggio dei sogni in l'Unità, 1 maggio 2004, p.28
    Che accade nel Brasile di Lula? in Solidarietà, a.XVII, n.4, 26 settembre 2005, pp.1 e 12
    10 Favole per Omer, Angolo Manzoni, Torino, 2007
    Internacionalismo y solidaridad. Nuestra España, a cura di Gianni Alasia; prologo di Rocco Papandrea; testimonianze di Giovanni Pesce, Bianca Guidetti Serra, Alberto Tridente, Memorial democratic treballadors de Seat, s.l., [2008]
    Dalla parte dei diritti. Settanta anni di lotta, presentazione di Gian Giacomo Migone, Rosenberg & Sellier, Torino, 2011

    in Rocca
    L'industria bellica in Italia, luglio 1977
    Tunisia. Un sindacato per il regime, n.6, 15 marzo 1978, pp.19-22
    La sorpresa della violenza: Cosa è più scandalo?, n.9, 1 maggio 1978, pp.20-21
    È possibile il controllo democratico dell'economia? La questione delle multinazionali, n.14, 15 luglio 1978, pp.21-23
    I sindacalisti condannati a Tunisi. La lotta anticolonialista non è più titolo di legittimità, n.21, 1 novembre 1978, pp.21-23
    La corsa al riarmo: Un meccanismo che sfugge di mano, n.23, 1 dicembre 1978, pp.23-25
    L'industria delle armi. Il sindacato comincia a muoversi, n.1, 1 gennaio 1979, pp.35-37
    Si aggrava la crisi alimentare: Più pane e meno fucili, n.2, 12 gennaio 1979, pp.29-32
    Sindacato '80: Un coordinamento di lotta tra Europa e America Latina", n.4, 15 febbraio 1980, pp.21-24

    in Azimut
    Brasile: l'economia internazionalista, a.I, 1, 1982, p.13
    Centro America: arde la guerra fredda, a.I, 2, 1982, pp.60-62
    Azione sindacale e mutamento politico in Europa, a.II, 3, 1983, p.26
    Il corno d'Africa e le alleanze non irreversibili, a.II, 4, 1983, p.67
    Il sindacato in Europa: Le solidarietà difficili, a.II, 7, 1983, p.31
    Il Cile di domani, a.II, 7, 1983, p.59
    Germania: l'accordo sulla riduzione d'orario, a.III, 12, 1984, pp.42-44
    Europa. Elezioni europee, un voto per il lavoro e la pace, a.III, 12, 1984, pp.48-49
    Europa: il costo del disimpegno, a.IV, 15, 1985, p.66
    Politiche comunitarie: L'aereo è volato via, a.IV, 17, 1985, p.49
    Osservatorio europeo, a.IV, 2, 1985, p.60
    Dollaro & petrolio, a.V, 21/22, 1986, pp.49-50
    La Cee e il debito dei paesi in via di sviluppo, a.V, 23, 1986, pp.48-50
    Note su un viaggio in Cile, a.V, 24, 1986, pp.2-5
    Esempio Iga. Gli effetti dell'innovazione tecnologica sull'occupazione e sui sistemi economici integrati, a.V, 24, 1986, pp.46-47
    Il Brasile al voto, a.V, 26, 1986, pp.52-53
    Nord Sud e trent'anni di Cee, a.VI, 27, 1987, pp.19-20
    Le madri di piazza di maggio, a.VI, 28/29, 1987, p.57
    Nubi sul Brasile, a.VI, 28/29, 1987, pp.58-60
    Golfo Persico teatro e tragedia, a.VI, 30, 1987, p.1
    La guerra Cee - Usa, a.VI, 30, 1987, pp.16-17
    Eppur si muove, a.VI, 31, 1987, pp.65-67
    Turchia il tredicesimo stato dell'Europa, a.VI, 32, 1987, pp.52-53
    Continente America una scoperta trasformatasi in genocidio, a.VI, 32, 1987, pp.57-69
    Paesi Baschi. L'indipendenza negata, a.VII, 33/34, 1988, pp.69-71
    Brasile, a.VII, 38, 1988, p.45

    Nota archivistica

    Estremi cronologici: arco cronologico: 1952 - 2012 con documenti allegati 2013-2015

    Consistenza: metri 4 circa - 91 fascicoli contenuti in 35 unità di conservazione (faldone)

    Storia archivistica: L'archivio è costituito dalle carte personali e di lavoro di Alberto Tridente (1932-2012) donate alla Fondazione Vera Nocentini di Torino e depositate in due versamenti. Il primo fu effettuato nei primi anni 2000 dallo stesso Alberto Tridente ed era costituito da carte riguardanti prevalentemente la sua attività sindacale, e in particolare il suo impegno nella riconversione delle industrie di armi, del periodo anni '50-'80 del '900. Questo primo versamento fu ordinato e descritto sommariamente in un elenco.
    Il secondo versamento è stato effettuato, dopo la sua scomparsa in accordo alle sue volontà, dalla moglie Anna Pelloso, tra il 2014 e il 2015, accompagnato da un lascito librario, ed è costituito prevalentemente dalla documentazione prodotta negli ultimi anni, anche se non mancano documenti più antichi, a partire dagli anni '50, sia di lavoro sia personali, questi ultimi inseriti in un fascicolo riguardante la stesura dell'autobiografia. Contestualmente sono state donate, da parte della famiglia e della Fondazione Vera Nocentini, carte che si è scelto di conservare in allegato al fondo, relative alla partecipazione al cordoglio per la scomparsa di Alberto Tridente e alla sua commemorazione, una chiavetta contenente cartelle e files provenienti dal suo personal computer predisposta dalla moglie e bozze dell'autobiografia date in lettura a Giovanni Avonto, allora presidente della Fondazione Vera Nocentini.

    Descrizione: L'intervento sulle carte è stato condotto rispettando quando possibile l'ordinamento originario, limitandosi a sostituire e rimuovere i materiali non adeguati alla conservazione, quali ad esempio raccoglitori in plastica e ad anelli, cartelline colorate e fermagli metallici. Per quanto riguarda la documentazione oggetto del primo versamento si è deciso di utilizzare l'elenco di consistenza esistente solo come traccia e di procedere ad una revisione complessiva del riordino precedente, effettuato secondo criteri generali a cui si è preferito un criterio più aderente alla disposizione imposta da Alberto Tridente alle proprie carte nell'ultimo periodo della sua vita.

    Struttura: Il fondo è stato strutturato in otto serie e una sezione allegata.

    1. Il sindacalista (11 fascicoli; 1958 - 1990)
    La serie comprende documentazione relativa all'attività lavorativa e sindacale di Alberto Tridente nella Fim Cisl di Torino dal 1962 agli anni '80 con incarichi diversi (nel 1969 è segretario generale; quindi segretario generale della Lega Centro e componente dell'Esecutivo Provinciale Unitario fino al 1973), nella Fim nazionale dal 1971 quando è integrato nella segreteria nazionale pur mantenendo la responsabilità della Fim torinese fino al 1973, e nella Flm fino al 1984.
    Nei fascicoli relativi all'attività sindacale sono conservati documenti riguardanti i rapporti di Alberto Tridente con la parte progressista del mondo cattolico.
    Sono inoltre conservate in questa serie le carte relative alla nomina nella Giunta della Camera di Commercio di Torino in qualità di rappresentante dei lavoratori e all'incarico di professore a contratto presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Torino per un corso sul sindacalismo internazionale assegnatogli nell'anno accademico 1983-1984.
    Oltre a documenti sindacali, corrispondenza e documentazione informativa, di studio e amministrativa, si segnala la cospicua presenza di testi dattiloscritti e a stampa di articoli e relazioni tra cui il rapporto di Alberto Tridente sul Maggio francese redatto su incarico di Luigi Macario nel 1968.


    2. "Mia patria è il mondo intero" (7 fascicoli; 1964 - 2011)
    Le carte conservate in questa serie documentano l'origine della grande attenzione e sensibilità nei riguardi delle questioni internazionali che caratterizzerà tutta l'attività di Alberto Tridente, efficacemente sviluppata attraverso l'attività dell'Ufficio internazionale della Flm.
    Oltre ai fascicoli relativi ai primi viaggi effettuati su incarico del sindacato sono presenti le carte che testimoniano l'attività di Tridente alla direzione dell'Ufficio internazionale Flm comprendenti numerosi scritti, carteggi e raccolte di documentazione.


    3. Armi, disarmo, industria bellica (12 fascicoli; 1970 - 2011)
    In questa serie, che conserva il titolo originale, sono state raccolte le carte relative alla riflessione e all'intensa attività di Alberto Tridente sulla questione della riconversione dell'industria bellica e al superamento dell'incoerenza tra interessi dei lavoratori e difesa dei diritti umani e della pace.
    Si tratta prevalentemente di raccolte di documentazione, anche se non mancano materiali relativi all'organizzazione e partecipazione a iniziative, preparazione e pubblicazione di interventi e articoli, corrispondenza.


    4. America Latina (17 fascicoli; 1973 - 2012)
    I rapporti di Alberto Tridente con l'America Latina, avviati all'inizio degli anni '70 in occasione della campagna di boicottaggio del rame cileno, si intensificano negli anni '80 attraverso la partecipazione a delegazioni e commissioni del Parlamento Europeo dedicate alle relazioni con i paesi di quell'area, e proseguono nei decenni successivi attraverso la promozione e la realizzazione di numerosi progetti.
    I fascicoli conservano materiali preparatori per scritti e lavori sull'America Latina, una cospicua corrispondenza che testimonia l'intensa rete di rapporti stabiliti in tutta l'area ma prevalentemente in Brasile, documentazione relativa alle iniziative e ai progetti realizzati tra la fine degli anni '80 e gli ultimi anni della sua vita.


    5. La politica e il Parlamento Europeo (9 fascicoli; 1983 - 2012)
    Al pensionamento dall'attività sindacale venne proposto ad Alberto Tridente di presentarsi alle elezioni come candidato indipendente nelle liste di Democrazia Proletaria. Nel 1985 è eletto Consigliere Regionale del Piemonte, ma in settembre sceglie di entrare al Parlamento europeo in sostituzione di Emilio Molinari.
    La sua attività politica è documentata da scritti, carte amministrative e di studio riguardanti gli impegni parlamentari, corrispondenza.


    6. "Nostos". Attività e interessi politici, sociali e personali 1995-2012 (23 fascicoli; 1995 - 2012 con documentazione dal 1952)
    Si è scelto di denominare questa serie con il titolo dato da Alberto Tridente all'ultima parte della sua autobiografia. Il termine nostos, ritorno, definisce nell'ambito letterario greco l'insieme di racconti epici che narrano il ritorno in patria degli eroi achei dopo la guerra troiana, di cui l'Odissea è il più famoso. Il viaggio di Ulisse è un ritorno che si frantuma in una serie infinita di approdi e poi di naufragi. Questo viaggio è caratterizzato da imprevisti, incontri, scoperte che trasformano l'eroe mostrandogli le sue risorse, abilità, capacità ma anche le sue fragilità, i suoi limiti. Il viaggio quindi diventa l'occasione per conoscere, per apprendere qualcosa sulla realtà circostante ma soprattutto su sé stesso. È sembrato quindi un buon modo per definire questa serie che comprende la documentazione relativa alle molteplici attività e iniziative intraprese da Alberto Tridente a partire dalla metà degli anni Novanta, quando ritorna definitivamente a Torino dopo il pensionamento dal sindacato, e la conclusione della legislatura al Parlamento Europeo. Si tratta in gran parte di stampe cartacee di documenti digitali: scritti, e-mail, materiali di documentazione scaricati da siti internet. Spesso per le stampe è stata utilizzata carta di recupero che ha determinato due ordini di difficoltà: descrittiva, ad esempio nel caso di carte recanti sul recto scritti di Tridente e sul verso stampe di e-mail, e di tutela di dati sensibili poiché sono stati utilizzati fogli provenienti da cartelle cliniche, da estratti bancari e da comunicazioni personali sia di Alberto Tridente sia di Anna Pelloso. Nel primo caso le carte sono state descritte privilegiando i contenuti relativi all'ultima collocazione originale e dando notizia degli altri quando rilevanti. Nel secondo caso si è deciso di sostituire il documento con una fotocopia e conservare l'originale, contenente dati sensibili, in un fascicolo sottratto alla consultazione, con indicazione del fascicolo di provenienza.


    7. Corrispondenza e agende (4 fascicoli; 1962 - 2012)
    In questa serie è collocata la corrispondenza originariamente conservata in raccoglitori ad anelli o in cartelline.
    Si ricorda che numerosa corrispondenza si trova inoltre all'interno della maggior parte dei fascicoli costituenti l'archivio.
    Nella descrizione del contenuto dei fascicoli è stata riportata la presenza di minute, copie o originali utilizzati per la spedizione via fax, di lettere di Alberto Tridente con indicazione del destinatario, mentre solo i mittenti - anche di e-mail - sono stati indicizzati. Pertanto, per ricostruire il rapporto epistolare dei singoli corrispondenti, oltre a consultare l'indice dei nomi dei corrispondenti, è consigliabile fare una ricerca libera nel campo contenuto.


    8. Materiali fotografici e audiovisivi (2 fascicoli: uno contiene 6 microaudiocassette; [anni '80 - 2000])
    Nel 2016 è stato portato a termine il riordino del fondo fotografico Alberto Tridente, nel fascicolo 163.8. 2 "Materiali fotografici" è stata collocata una copia cartacea dell'inventario.
    Per quanto riguarda invece i materiali audiovisivi si segnala che le microaudiocassette presentano attualmente problemi di riproducibilità per mancanza di dispositivi per l'ascolto. Si auspica in futuro di poterne effettuare un riversamento in formato digitale.


    Sezione Allegato (6 fascicoli; raccolta costituita nel 2015 con documentazione dai primi anni 2000)
    Si è scelto di costituire una sezione allegata al fondo per conservare la documentazione riguardante Alberto Tridente raccolta dalla Fondazione dopo la sua scomparsa. In dettaglio si tratta della corrispondenza ricevuta dalla famiglia in occasione della morte, le iniziative commemorative, le carte e i cd derivanti dalla copia delle cartelle e file dal suo personal computer, messe a disposizione dalla moglie, le bozze dell'autobiografia date in lettura a Giovanni Avonto e da lui messe a disposizione dell'archivio con la relativa corrispondenza via mail.



    Le unità archivistiche (fascicoli) sono state numerate a corda aperta per ciascuna serie. Tale scelta è motivata dal fatto che non si esclude ci potranno essere in futuro nuovi versamenti di carte, in particolare relative al periodo in cui Alberto Tridente risiedeva a Roma, tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta, attualmente piuttosto lacunoso. Diversi traslochi e contingenze personali sono all'origine di questa presunta dispersione di materiali che non si esclude in futuro di poter recuperare. Il numero di corda è preceduto dal numero distintivo del fondo assegnato dalla Fondazione, 163.


    Condizionamento: I fascicoli sono stati condizionati in cartelline di carta non acida adeguata alla conservazione su cui è stato apposto a matita il numero identificativo di corda.
    I fascicoli sono stati quindi collocati in scatole (faldoni) di cartoncino, sul dorso delle quali è stata incollata (Tylose) un'etichetta riportante denominazione dell'ente conservatore, dell'archivio, numero distintivo dell'unità di conservazione (da 1 a 35) e l'indicazione dei fascicoli contenuti.

    Strumenti di consultazione. Si segnala che nel caso della corrispondenza ricevuta da Alberto Tridente, per non appesantire le descrizioni, i nominativi dei corrispondenti non sono stati riportati in contenuto, come invece si è fatto nel caso di minute o copie di lettere spedite da Alberto Tridente, ma sono stati indicizzati e nell'inventario in formato Word e pdf sono sia elencati in calce alle descrizioni delle unità archivistiche sia riportati in un indice dei corrispondenti.
  • Consistenza
    9 serie, 91 unità

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