ISMEL - Polo del '900

Archivio Progetto di Unità Locale dei Servizi dei quartieri di Torino

Fondo
  • Segnatura definitiva

    ISMEL MAREN

  • CRONOLOGIA* E ALTRE DATAZIONI

    • Tipo principale
    • Datazione * 1979-1991

  • Storia archivistica

    Il fondo archivistico copre un arco cronologico che va dalla metà degli anni ‘70 al termine del progetto (inizio anni ‘90) per una consistenza di circa 3 metri lineari. La documentazione era originariamente raccolta in fascicoli, cartelline e carte sciolte. Non sono stati rinvenuti strumenti di corredo quali inventari, elenchi, repertori, rubriche, né titolari di classificazione. Durante le operazioni di schedatura si è proceduto al ricondizionamento dei materiali liberando le carte da elementi plastici o metallici che nel tempo avrebbero alterato la documentazione.
    Sono state realizzate le schede a livello di unità archivistica sulla piattaforma 9centRo rispettando gli standard archivistici e al termine della schedatura si è proceduto con il riordino e l’inventariazione definitiva.
    La documentazione schedata è stata riordinata senza l’ulteriore suddivisione in sotto-serie data l’omogeneità dei materiali. Il criterio di riordino interno al fondo è alfabetico.

  • Descrizione

    Il progetto di Unità Locale dei Servizi dei quartieri di Torino iniziò nel capoluogo piemontese con Il progetto “San Donato - Campidoglio” che fu la prima sperimentazione, iniziata intorno alla metà degli anni Settanta, di Unità Locale dei Servizi che voleva utilizzare il modello di intervento sindacale di prevenzione dei rischi per la salute al di fuori della fabbrica, applicandolo alla popolazione di un quartiere di Torino ed in particolare nella Circoscrizione n. 6, denominata San Donato - Campidoglio, composta da circa 60.000 persone circa, sulla base della suddivisione per fasce di età della popolazione e dei relativi rischi/danni prioritari. I principi informatori del progetto furono la prevenzione, la programmazione degli interventi e delle attività al fine del conseguimento degli obiettivi di salute stabiliti, la partecipazione della popolazione. Lo scopo era di testare l’efficienza di una Unità locale dei servizi che fosse in grado di cooperare con tutte le entità presenti sul territorio di riferimento. In particolare, l’esperienza della Unità Sanitaria Locale era mirata alla prevenzione dei rischi negli ambienti di lavoro, a partire dalla costruzione delle mappe grezze di rischio, con il coinvolgimento dei rappresentanti sindacali, delle realtà aziendali presenti sul territorio di riferimento (Aem, Michelin, Teksid e altre) e dei lavoratori, gli “esperti grezzi” ovvero coloro che pur non essendo qualificati avevano conoscenze specifiche socio-economiche di quest’area. Nel progetto furono coinvolte, oltre che l’Unità sanitaria locale, anche il Servizio sanitario nazionale ed il Comune di Torino. Le aziende presenti sul territorio interessato vennero suddivise in tre gruppi (A, B, C) a seconda della gravità, frequenza e prevedibilità dei rischi, consentendo quindi la redazione di mappe di rischio grezze della città, da aggiornare annualmente. A questa sperimentazione partecipò attivamente anche Ivar Oddone che utilizzò tutti i tutti i possibili mezzi di comunicazione del tempo, adatti al luogo dove si operava.

  • Modalità di accesso

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