Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini - Polo del '900

Nerio Nesi

Fondo
  • CRONOLOGIA* E ALTRE DATAZIONI

    • Definizione cronologica 1943 - 2025
    • Datazione * 1943 - 2024

  • Descrizione

    CENNI BIOGRAFICI


    Nerio Nesi nasce a Bologna il 16 giugno 1925. Partecipa alla Resistenza e nel 1946 diventa Segretario Regionale della sezione Emilia Romagna del Fronte della Gioventù, intrattenendo rapporti di amicizia con l’allora segretario nazionale Enrico Berlinguer. Consegue la laurea nel 1949 in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna con la tesi “Il processo di Verre e l'Amministrazione Romana della Sicilia” e poi si trasferisce a Torino dove, dal 1950 al 1958, lavora alla direzione amministrativa della Radio Italiana, ricoprendo nel tempo gli incarichi di capo dell'Ufficio Fiscale e, poi, di direttore del Servizio Affari Amministrativi.
    Nel 1958 si sposta al gruppo Olivetti di Ivrea. diventando prima procuratore speciale della famiglia, poi Direttore dei Servizi Finanziari fino al 1970. Nel 1965 entra nel sistema bancario: è stato vice presidente della Cassa di Risparmio di Torino, amministratore delegato della Banca Subalpina, consigliere di amministrazione della Banca Popolare di Milano, vice presidente dell'Istituto di Credito per le Imprese di Pubblica Utilità e, dal 1978 al 1989, presidente della Banca Nazionale del Lavoro.
    Nella XIII Legislatura, diventa presidente della Commissione Attività Produttive, Commercio, Turismo e Ricerca Scientifica alla Camera dei Deputati e poi Ministro dei Lavori Pubblici dal 28 aprile 2000 al 12 giugno 2001. Nella XIV Legislatura, è nominato presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, membro della Commissione per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche, della Commissione della Camera per i rapporti con il Parlamento Spagnolo e vice presidente dell’Associazione italiana per i rapporti culturali e di amicizia con la Repubblica popolare cinese.
    Nel corso della sua carriera ricopre molte cariche in associazioni e fondazioni diverse: presidente della Fondazione Camillo Cavour, presidente della Associazione Culturale Italia e Spagna, presidente della Fondazione Gianfranco Pittatore di Alessandria, presidente della Associazione Nazionale Riccardo Lombardi, presidente del Comitato Esecutivo dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, presidente Onorario del Comitato di Coordinamento delle Associazioni dei Piccoli Azionisti, presidente onorario della Associazione Parlamentare "Juventus Club Giovanni Agnelli" e consigliere della Fondazione della BNL – Gruppo BNP Paribas.
    Altrettanto intensa è la sua attività politica, che lo ha accompagnato lungo tutta la vita: nel 1960 entra nel Partito Socialista Italiano, aderendo alla corrente guidata da Riccardo Lombardi, e al quale rimarrà iscritto per 32 anni, fino al 1992. Nel 1995, Fausto Bertinotti invita alcuni suoi vecchi amici torinesi ad aiutarlo nella creazione di una nuova struttura del partito del quale sta per diventare Segretario, Rifondazione Comunista. Nesi accetta e nel 1996 viene eletto Deputato nel Collegio di Sarzana. Nel 1998 però si staccò dal partito, in quanto contrario alla sfiducia che il PRC diede a Romano Prodi e cofondò il Partito dei Comunisti Italiani. Nel 2004 esce dal partito e il 15 aprile 2005 aderisce ai Socialisti Democratici Italiani, ma nel 2008 se ne distacca per avvicinarsi al Partito Democratico e poi ad Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista.
    Per la sua passione civile e per il suo contributo allo sviluppo economico e sociale attraverso l'attività lavorativa gli vengono conferiti i titoli onorifici di Cavaliere di gran croce della Repubblica e Cavaliere del Lavoro in Italia e quelli di Cavaliere di gran croce dell’ordine di Isabella la Cattolica e Cavaliere di gran croce dell’ordine al merito civile in Spagna, paese a lui particolarmente caro da quando, all'inizio degli anni Settanta, Pietro Nenni e Riccardo Lombardi, su suggerimento di Norberto Bobbio, gli avevano affidato il delicato incarico di tenere i rapporti con i socialisti spagnoli che operavano in quel momento all'interno del Paese in clandestinità.
    Tra le sue innumerevoli attività c’è anche quella dello scrittore: nel 1993 pubblica “Banchiere di complemento”, nel 2002 “Capitalismo e globalizzazione”, nel 2004 “Riflessioni e silenzio. Epistolario di Norberto Bobbio con Nerio Nesi 1973–1999”, nel 2015 “Al servizio del mio Paese”, nel 2017 “Le passioni degli Olivetti”, nel 2019 “La Banca d’Italia” e nel 2023 “L'ultimo ministro dei lavori pubblici che disse: no al ponte sullo Stretto sì al Mose di Venezia”.
    Muore a Torino l’11 febbraio 2024.

    NOTA STORICO ARCHIVISTICA

    Il fondo, donato alla Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini nel corso del 2024, conserva le carte prodotte da Nerio Nesi dal 1943 al 2024. Si tratta di una raccolta di documentazione che mette in evidenza l’intensa ed eccezionale attività di Nesi, dal periodo degli studi universitari, fino alla presidenza della Fondazione Camillo Cavour, passando attraverso l’impegno politico e il ruolo di spicco presso la Banca Nazionale del Lavoro.
    I documenti, raccolti in faldoni e cartelle, erano stati organizzati da Nesi nel corso della sua attività lavorativa e suddivisi per grandi aree di interesse.
    Vista l’importanza delle carte, e volendo preservare il più possibile la struttura originaria del fondo, si è resa necessaria un’analisi previa e approfondita della documentazione per averne un quadro puntuale e poter creare una struttura adeguata, che mantenesse il legame con quella precedente, rispettandone la sedimentazione e il punto di vista del soggetto produttore.
    Al termine del presente intervento, il fondo si compone di 568 unità archivistiche contenute in 95 faldoni, per una consistenza complessiva di circa 15 metri lineari ed è conservato nel locale deposito della Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini all’interno del Polo del ‘900.

    CRITERI METODOLOGICI RICOGNIZIONE DELLE CARTE E COSTITUZIONE DEI FASCICOLI
    La schedatura è stato il lavoro propedeutico per creare un ordinamento che mantenesse il legame e una continuità con quello precedente ma che semplificasse l’accesso alle carte. Per farlo sono stati necessari lo studio della vita e delle opere di Nerio Nesi e il confronto con Emanuela Fiore, assistente del dottore negli ultimi 20 anni. Successivamente, laddove è stato possibile effettuare delle modifiche nel rispetto della precedente struttura, si è deciso di accorpare alcune serie e fascicoli, arrivando a un’organizzazione chiara e rappresentativa delle molteplici attività del dottor Nesi.
    Originariamente la documentazione era conservata in fogli crystal all’interno di faldoni ad anelli e cartelle in simil pelle con etichette “parlanti”, sulle quali, cioè, era stato sinteticamente identificato il contenuto. Il lavoro, per corrette norme di conservazione, è stato quello di estrapolare le suddette carte e creare delle unità archivistiche che corrispondessero ai precedenti contenitori, riportando come titolo la dicitura originale trovata sui dossier.
    Per quanto riguarda la sottoserie V.2 - Rapporti con i Direttori Generali BNL, si specifica che la corrispondenza è stata riordinata seguendo le date apposte da Nesi a penna sulle lettere, probabilmente corrispondenti al momento in cui i documenti venivano elaborati dal Presidente e inviati, con appunti e indicazioni manoscritte, ai direttori.

    SCHEDATURA
    Si è proceduto alla schedatura dei fascicoli già costituiti secondo gli standard di descrizione archivistica. I dati rilevati sono:
    • numero di corda (provvisorio, sostituito successivamente, a riordino eseguito, dalla segnatura alfanumerica definitiva);
    • titolo originale del documento, laddove presente, oppure – in alternativa - attribuito;
    • descrizione del contenuto;
    • indicazione della tipologia documentaria (fascicolo, carte sciolte, etc.);
    • estremi cronologici;
    • note archivistiche o esplicative, se necessarie.
    Le informazioni rilevate sono state inserite in una banca dati informatizzata, utilizzando piattaforma informatica integrata del Polo del '900 9centRo.

    CLASSIFICAZIONE E STRUTTURA
     Il fondo è stato organizzato in 12 serie, 28 sottoserie, 17 sottosottoserie e 7 sottosottosottoserie.

    RIORDINO E CONDIZIONAMENTO
    Tale struttura ha costituito il principio su cui è stato effettuato il riordino, concettuale e fisico. Inizialmente si è proceduto alla sistemazione virtuale delle unità archivistiche nei diversi livelli che compongono la struttura e l’attribuzione della segnatura definitiva. All’interno di ciascun livello le unità archivistiche sono state disposte in ordine cronologico. Successivamente, le unità archivistiche sono state sistemate fisicamente nell’ordine precedentemente stabilito. Le carte riordinate sono state inserite in cartelline, poi collocate nelle unità di conservazione. Su ciascuna unità archivistica è stata apposta un’etichetta sulla quale sono indicati: l’indicazione dell’istituto di conservazione, la denominazione del fondo archivistico, il titolo e la segnatura definitiva. Su ciascuna unità di conservazione è stata apposta un’etichetta che riporta l’indicazione dell’istituto di conservazione, la denominazione dell’archivio, il numero dei fascicoli contenuti e il numero di corda dell’unità di conservazione (1-568).

    REDAZIONE DELL’INVENTARIO
    A conclusione dell’intervento si è proceduto alla redazione dell’inventario. Esso è composto da una parte introduttiva, nella quale è brevemente esposta la storia dell’archivio e i criteri utilizzati per il riordino; dalla struttura dell’archivio; e dalla descrizione delle unità archivistiche. Come per la schedatura, anche per il riordino e la stampa dell’inventario è stata utilizzata la piattaforma informatica integrata del Polo del '900 9centRo.

     

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archivio.biblioteca@polodel900.it