Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino - Polo del '900
Progetto “Fotografie del quotidiano. L’archivio fotografico redazionale de «l’Unità». Edizione piemontese”
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La Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci conserva l’Archivio fotografico redazionale del giornale «l’Unità. Edizione piemontese», un fondo di notevole valore storico che si caratterizza per la sua peculiare vicenda archivistica. Il corpus di immagini proveniente dall’archivio fotografico redazionale de «L’Unità» è storicamente confluito nella più ampia Sezione fotografica dell’Archivio della Federazione provinciale torinese del Partito comunista italiano, che conta oltre 14.000 fototipi, risultato del lavoro di raccolta svolto da Giuseppe Garelli, funzionario del partito dal 1946 al 1992, attivo nel settore Stampa e propaganda. Fu lui, per primo, a porsi il problema della salvaguardia della memoria storica del PCI, diventando nel tempo un punto di riferimento imprescindibile, sia interno sia esterno, per quanti cercassero informazioni di carattere storico. Il suo ruolo trovò un riconoscimento formale a metà degli anni Ottanta, quando venne ufficialmente istituito l’Archivio della Federazione, di cui Garelli assunse la responsabilità. Per decenni egli percorse gli uffici del partito, della redazione de «L’Unità» e delle diverse sezioni, raccogliendo — e in molti casi salvando — documenti che avrebbero consentito di conservare la memoria storica del PCI. Dalla redazione del quotidiano proviene dunque un consistente corpus di fotografie, successivamente integrato nella Sezione generale di materiali fotografici da lui costituita presso l’Ufficio Stampa e propaganda, e organizzata secondo criteri tematici definiti da Garelli stesso. Le immagini redazionali si fusero così con il patrimonio fotografico della Federazione, comprendente riproduzioni provenienti dalla Federazione e da altri archivi (come il Centro storico Fiat, l’Archivio del Comune di Torino, singoli fotografi professionisti o militanti), insieme a una parte di fotografie prive di indicazioni sulla provenienza o sull’autore. Per ufficializzare la titolarità dei materiali, Garelli appose, sul verso delle foto un timbro a inchiostro o un’etichetta adesiva con l’intestazione “Archivio Pci di Torino”, a volte sovrapponendo, a volte schermando con fogli bianchi incollati, la provenienza dalla redazione dell’Unità, riconoscibile in filigrana da timbri diversi che facevano capo al giornale o da chiare indicazioni di carattere editoriale. Il corpus delle fotografie de «L’Unità» risulta costituito da ca. 2.000 fototipi formato 12x18 e percorre la seconda metà del Novecento torinese nei momenti che più hanno marcato la sua storia; gli scatti riprendono eventi politici e civili, scioperi, raduni, cortei e manifestazioni, i grandi e piccoli fatti di cronaca, il mondo del lavoro, dell'industria, i personaggi della società, della politica e dello spettacolo, immagini di costume, della città e del Piemonte. Tra i fotoreporter de «L’Unità» si ricordano: il più prolifico, Michele Nazzaro, decano dei fotoreporter torinesi e storico fotografo de l’Unità; Dino Nazzaro; Ottavio Nazzaro; le agenzie Publifoto: Fotografie industriali Foto press di Sarotto; Sartarelli Fotoreportage. La Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci conserva altresì, nella suaEmeroteca, la raccolta completa del quotidiano «L’Unità», edizione piemontese, 1945-1957, in 123 volumi. Nato come filiazione del quotidiano “fondato da Antonio Gramsci” pubblicato a partire dal 12 febbraio 1924 e costretto alla clandestinità dalle Leggi eccezionali fasciste del novembre 1926, il foglio torinese costituisce una delle quattro edizioni del quotidiano nazionale pubblicate dal 1945 a Torino, Milano, Genova e Roma, tra loro diverse ed autonome. Sul primo numero, uscito il 28 aprile 1945 sotto la guida del redattore capo responsabile Ludovico Geymonat, si legge: “Il giornale è stato redatto nella notte, mentre infuriava l’ultima battaglia. In Torino liberata passiamo dalla nostra tipografia clandestina alla nuova sede, conservata dal valore dei combattenti che l’hanno strappata al nemico. Mentre in città gli ultimi criminali sono ridotti alla ragione, l’Unità, edizione piemontese, inizia una nuova vita”. Vi operano personaggi di spicco della vita politica e culturale italiana e torinese: oltre al direttore, Amedeo Ugolini, si ricordano Giorgio Amendola, Italo Calvino, Ludovico Geymonat, Davide Lajolo, Piero Molino, Massimo Mila, Diego Novelli, Cesare Pavese. L’ultimo numero è del 31 luglio 1957, quando l’edizione piemontese venne soppressa per esigenze di bilancio. L’attività della redazione torinese prosegue oltre questa data per contribuire alla produzione del quotidiano unificato prima dell’Italia settentrionale e poi nazionale. L’Istituto Gramsci – data la realtà locale in cui è nato e si è sviluppato il quotidiano all’indomani della Liberazione e il suo stretto legame con Antonio Gramsci, fondatore della testata nel 1924 − ha sentito il dovere morale e culturale di salvaguardare e conservare nel tempo questo patrimonio e di permetterne la consultazione in formato alternativo a quello cartaceo, mettendo in sicurezza i documenti originali. Per questo negli anni 2004-2005, grazie al finanziamento dell’Assessorato alla cultura della Regione Piemonte, si è realizzata la digitalizzazione della raccolta, ora consultabile sulla piattaforma “Giornali del Piemonte" voluta dal Consiglio regionale del Piemonte e, tramite link, sulla piattaforma 9centRo. Grazie a questa programmazione di lungo corso, con il presente intervento è stato possibile aggiungere un tassello al progetto di valorizzazione del quotidiano, e più specificamente realizzare: la ricomposizione virtuale dell’archivio fotografico di redazione del giornale; la schedatura; la digitalizzazione; la collazione dei dati ricavabili dalla fotografia con l’articolo pubblicato sul giornale; la pubblicazione sulla piattaforma archivistica 9centRo dell’inventario e degli oggetti digitali. Il lavoro è pensato per proseguire la collaborazione con il progetto del Portale nazionale delle fonti per la storia del PCI creato in occasione del centenario della nascita del partito; ed è in sintonia con il progetto “Gli archivi de l’Unità a Milano (1924-2024)”, curato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia con l’Archivio di Stato di Milano (Cfr. Incontro del 12 febbraio 2024, Milano, Palazzo del Senato).
Progetto finanziato da: Ministero della cultura. Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale. Direzione Generale Archivi. Bando per la concessione di contributi a progetti riguardanti interventi da effettuarsi su archivi dei movimenti politici e degli organismi di rappresentanza dei lavoratori o di loro esponenti – Anno 2025