Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini - Polo del '900

Filippo Fiandrotti

Fondo
  • Soggetto conservatore

    Istituto di studi storici Gaetano Salvemini

  • CRONOLOGIA* E ALTRE DATAZIONI

    • Definizione cronologica 1960 - 1999
    • Cronologia* specifica (DTS)
    • Datazione * 1960 - 1999
    • Tipo principale

  • Consistenza fisica

    • Consistenza specifica 16 Serie, 2 Argomento, 156 unità archivistica

  • Descrizione

    Filippo Fiandrotti nasce il 18 gennaio 1938 a Vinchio d’Asti da una famiglia di contadini. Il legame con il paese di origine rimarrà forte negli anni come testimoniato dall’attività di consigliere della Cantina Sociale Vinchio-Vaglio Serra.
    Dopo la laurea in giurisprudenza, è assunto alla Stet di Torino dove lavorerà fino al 1974.
    Nel 1956 si iscrive al Partito Socialista Italiano, introdotto da Giovanni Levi.
    Nel 1964 al momento della scissione dello PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria), Fiandrotti non esce dal partito ma decide di unirsi alla corrente interna lombardiana della Sinistra Socialista, nella quale lo stesso Fiandrotti militerà fino agli anni Novanta.
    Dopo pochi anni come cosegretario della sezione “Matteotti-Prampolini” di Torino (1968-1969), Fiandrotti inizia una lunga carriera all’interno degli organi della Federazione provinciale di Torino divenendo responsabile della commissione Cultura, della commissione Massa (1969-1972), della commissione Enti Locali (1972-1975) e vicesegretario responsabile della commissione Organizzazione (1969-1974).
    Nel 1974 viene eletto vicesegretario della Federazione, carica che ricoprirà fino al 1976 quando sarà eletto segretario cittadino.
    Nel 1979 assume mansioni di maggior responsabilità fino ad essere eletto nel Comitato centrale.
    Negli anni di militanza all’interno della Federazione provinciale del Partito Socialista Italiano, Fiandrotti ricopre anche altri ruoli di rappresentanza in enti cittadini e provinciali: è consigliere capogruppo al Comune di Grugliasco tra il 1975 e il 1980, presidente dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino negli anni 1972-1976 e direttore dell’Azienda Servizi Municipali di Settimo Torinese per il periodo 1974-1979 (carica ricoperta nuovamente nel biennio 1992-1993, dopo l’esperienza alla Camera dei deputati).
    In questi stessi anni, l’incontro con la moglie Lola (Dolores) Matesanz, rifugiata spagnola insieme la fratello Josè Luis (dirigente dei giovani socialisti clandestini venuto in Italia grazie a una borsa di studio) segna per Filippo Fiandrotti l’inizio del profondo legame con la Spagna. Stringe rapporti con il Partido Socialista Obrero Español - PSOE e il sindacato Unión General de Trabajadores - UGT, partecipando ai congressi dello PSOE (spesso proprio come portavoce della Federazione torinese) e organizzando in Italia convegni e iniziative di sensibilizzazione, appoggiando nei primi governi post franchisti l’elezione di Felipe Gonzales e Alfonso Guerra, rispettivamente primo ministro e vice presidente del Consiglio.
    Fiandrotti si impegna in iniziative di informazione e sostegno ai rifugiati di altri paesi oppressi da dittature militari, in particolare il Portogallo, la Grecia, il Cile e il Vietnam.
    L’interesse di Fiandrotti verso i problemi internazionali emerge anche dall’attività svolta in movimenti quali il Movimento Federalista Europeo - MFE, il Centro Internazionalista Torinese - CIT e il Comitato torinese Italia-Vietnam dei quali è tra i fondatori.
    Nel 1979 si candida e viene eletto alla Camera dei deputati; rieletto ancora nel 1983 rimarrà in carica fino al 1992.
    Lavora in numerose commissioni parlamentari. Membro della commissione Pubblica Istruzione e Belle Arti collabora alla stesura della Legge 284/80 sulla docenza universitaria, della Legge 270/82 per l’immissione in ruolo del personale precario e della legge per la tutela dei beni monumentali di Roma. Nel 1981, entrato a fare parte della commissione Finanze e Tesoro, è relatore delle leggi sui fondi comuni di investimento, sulla finanza locale e sulla Visentini bis. Tra il 1987 e il 1992 è vicepresidente dalla commissione Industria.
    Nel 1982 Fiandrotti diviene membro del Consiglio d’Europa, facendo parte delle commissioni Scienza e Tecnologia, Scuola e Cultura, Politica Permanente. Inoltre è rappresentante socialista nell’Unione Europea Occidentale - UEO dove si dibattono i problemi legati alla difesa militare dell’Europa occidentale.
    Dopo lo scioglimento del PSI a metà anni Novanta, Fiandrotti si colloca nel nuovo partito dei Socialisti Italiani (da cui prenderà vita lo SDI) e diventa direttore della rivista Nuova Sinistra. Nel 1996 partecipa alla fondazione di Rifondazione Socialista. Muore a Torino il 4 febbraio 2016.

    Filippo Fiandrotti ha personalmente donato le carte del proprio archivio all’Istituto per gli studi storici Gaetano Salvemini.
    Nell’archivio erano comprese: carte prodotte e raccolte da Fiandrotti nell’ambito dei ruoli istituzionali ricoperti (dalla Federazione provinciale al Consiglio d’Europa); carte raccolte per gli impegni politici indipendenti dai ruoli istituzionali (la Spagna, la Sinistra Socialista); carte personali; documentazione e rassegne stampa diverse che riflettono i suoi molteplici interessi (dallo studio sul capitalismo alla difesa dei diritti degli animali).
    Di tutta questa documentazione solo una parte era stata raccolta in cartelline dallo stesso Fiandrotti, e  inoltre nella maggioranza dei casi non erano coerenti perché il contenuto non corrispondeva al titolo. I pochi fascicoli che sono stati conservati sono individuabili nell’inventario perché denominati con un titolo originale riportato tra virgolette alte.
    Le carte sono state organizzate cercando di seguire l’iter delle attività politiche di Fiandrotti.
    In apertura del fondo si trovano le serie “1. Corrispondenza e attività politica”; “2. Sinistra Socialista” e
    “3. Relazioni internazionali” dove è stata raccolta la documentazione che attraversa l’attività di Fiandrotti senza soluzione di continuità dagli anni ’60 agli anni ‘90. In particolare in “Corrispondenza e attività politica” si trova il carteggio ricevuto, le bozze e le minute di lettere inviate, biglietti di auguri, appunti, volantini raccolti da Fiandrotti, suddivisi per anno.
    A seguire si trovano le carte e la documentazione di Fiandrotti usate per lo svolgimento di incarichi politici nella Sezione “Matteotti-Prampolini”, nelle commissioni, nel comitato cittadino, all’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, alla Camera dei deputati, al Parlamento europeo, nella Nuova Sinistra e in Rifondazione Socialista.
    Sono poi state create serie per gli atti dei Congressi e delle conferenze di organizzazione e per i convegni ai quali prese parte Fiandrotti e per il materiale di propaganda elettorale suddiviso per  singola elezione.
    In ultimo sono state raccolte alcune carte personali, tra le quali un fascicolo relativo alla Stet e uno alla Cantina Sociale Vinchio-Vaglio Serra; in particolare si sottolinea la presenta di un fascicolo di carte personali della moglie Lola Matesanz.
    A chiudere il fondo è presente la raccolta di rassegna stampa (suddivisa unicamente in tre fascicoli: anni ’60, anni ’70, anni ‘80) e la documentazione diversa raccolta negli anni da Fiandrotti.

    Fonti e bibliografia:
    F. Fiandrotti, Crisi e ristrutturazione dell'economia piemontese, La Nuova Italia, Firenze 1976
    Id., Idee per l’elaborazione di un progetto Torino, S.l., s.n., 1977
    F. Fiandrotti, M. Bordon (a cura di), Speciale della Sinistra socialista torinese per Riccardo Lombardi, Sinistra socialista, Torino 1985
    F. Fiandrotti, Un modo di essere socialista, S.l., s.n., 1989
    Id., Golpe all’italiana, Napoleone, Roma 1996 (riedito nel 2007 da M. Valerio, Torino)

  • Modalità di accesso

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